11. GTAM - Tappa 11 : Palanfrè - Agriturismo l'Agrifoglio
4 I patrimoni da scoprire
- Ghiacciaio
Il nevaio di Pioccia
Sul fondo del vallone si trova il nevaio perenne alla quota più bassa di tutte le Alpi Marittime e Liguri, alimentato dalle numerose valanghe che scendono lungo gli impluvi del Vallone di Pioccia. In epoche passate è stato fonte di approvvigionamento dei blocchi di ghiaccio che, trasportati a valle, venivano utilizzati nelle celle frigorifere.
- Abilità
I tetti in paglia di segale
Tipica delle vallate carenti di rocce scistose, cioè facilmente spaccabili in lastre (lose), la copertura in paglia di segale era particolarmente diffusa in tutte le vallate monregalesi, in Val Vermenagna ed in Valle Stura. Gli steli venivano raggruppati in fasci e fissati all'orditura del tetto per realizzare delle coperture abbastanza durevoli e molto isolanti. Le falde del tetto erano assai più spioventi di quelle dei tetti realizzati in lose, poiché l'orditura leggera non avrebbe potuto reggere il peso di grossi accumuli nevosi.
- Storia e percorso storico
Le Roccette di Napoleone
La storia parla di uno scontro avvenuto l'8 agosto del 1794 in questa località, allora nota come Pianot dell'Arp. Le truppe francesi, al comando del Generale Bonnau, scese in valle dal Colle Arpiola e dal Passo del Bec Baral, si scontarono all'arma bianca con le truppe austro-piemontesi al comando del Generale Audezeno. I Piemontesi indietreggiarono fin sulle pendici del Monte Sapè, poi, aiutati dalla popolazione locale, respinsero l'assalto.
Sulle roccette che qui emergono dal terreno sono incise due (forse tre) croci in memoria della quindicina di soldati che persero la vita e che qui furono sepolti. - Abilità
La Cava di Bec Moler
La Cava di Bec Moler, utilizzata come cava di silice per la vetreria di Vernante, è stata coltivata fino agli anni sessanta, quando venne abbandonata in favore di cave più redditizie nel comune di Robilante. La galleria principale di accesso è ancora percorribile e consente di osservare dall'alto la cava.
Prima che avesse inizio l'attività estrattiva, dal Bec Moler venivano ricavate le macine (o mole) per i mulini, fatto che spiega il toponimo del monte. Con un pizzico di attenzione è ancora possibile osservare sulle pareti rocciose gli intagli circolari dai quali sono state estratte le macine. L'estrazione non sempre andava a buon fine, come testimonia una macina spezzatasi durante la fase di estrazione ed in parte ancora attaccata alla roccia madre.
Descrizione
Abbandonati i pascoli, un traverso e ripidi tornanti in faggeta conducono al colletto sede dei Tetti Cucet.
Si attraversa il Vallone di Franco, quindi si entra nell'angusto Vallone di Pioccia.
Si superano in successione tre scoscesi impluvi, poi, con l'aiuto di pochi gradini metallici infissi sui massi, si guada il torrente nell'impluvio principale del vallone.
Sul versante opposto il sentiero raggiunge Tetti Doni (1484 m, 1:50 ore da Palanfrè), quindi supera due successivi valloncelli, nel secondo dei quali si incontrano i Tetti Bertaina.
Una ripida discesa conduce dapprima a Tetti David, quindi al modesto Intaglio della Bercia. Tornati nel bosco, con un bel tracciato pianeggiante ci si porta a Tetti Colletta (1226 m, 0:50 ore da Tetti Doni).
Si raggiunge la strada sterrata al servizio della borgata, scendendo fino al primo tornante. Si imbocca il sentiero a sinistra che si porta sul crinale tra Vallon Secco e Val Grande e perde quota nella faggeta.
La discesa porta poi a un evidente trivio, dove si prende a destra la ripida pista sterrata.
Giunti di fronte all'ingresso di una cava di silice dismessa, si svolta ancora a destra, scendendo fino alla strada asfaltata sottostante.
Si va a sinistra fino a raggiungere il centro storico di Vernante (790 m, 1:10 ore da Tetti Colletta).
Da corso Umberto I si prende a sinistra via Mistral fino al bivio per Tetti Cesa. Tra le due strade asfaltate, si trova il sentiero per Limone Piemonte.
Si sale a monte dei Tetti Cesa, dove si incontra una strada sterrata.
Al primo tornante a sinistra si imbocca il sentiero di fronte, che doppia un costone e si immette su una mulattiera.
Si continua a destra, nel Vallone Salet: la mulattiera perde quota e si immette su una pista forestale, Si va a destra e, attraversato un rio su ponte, si imbocca il sentiero a sinistra.
Ci si immette su una mulattiere e si va a destra: dopo un rio, alla prima biforcazione si tiene la sinistra.
Si risale a doppiare il costone che porta nel Vallone di Santa Lucia (sul crinale si ignora il sentiero a sinistra) e, continuando innanzi, si raggiungono i Tetti Tola.
Si passano in successione due rii, il primo su ponte, il secondo a guado, e si giunge su una stradina asfaltata, che si segue verso destra. La strada lambisce i Tetti Rulin (986 m, 1:15 ore da Vernante) e perde rapidamente quota. Si imbocca il sentiero segnalato a sinistra che, pianeggiante, tocca i ruderi di Tetti Pulenta e si immette su una strada sterrata. Si va a sinistra fino ai Tetti Riss (fontana).
Si continua su sentiero e si giunge a una pista sterrata, che si segue a sinistra fino ai Tetti Cabila Adreit (990 m, 0:20 ore da Tetti Rulin, fontana). Si aggirano a monte le case poi, dopo un rio e alcuni ruderi, con una brusca impennata si arriva ai ruderi di Tetti Buter.
Si valica un colletto non nominato e si entra nel Vallone Ceresole. Il sentiero taglia in discesa nel bosco, poi per prati, e raggiunge la vicina strada asfaltata, che si segue verso destra fino all'Agriturismo l'Agrifoglio (955 m, 0:45 ore da Tetti Cabila Adreit).
- Partenza : Palanfrè
- Arrivo : Agriturismo l'Agrifoglio
- Comune attraversato : Vernante e Limone Piemonte
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