Grand Tour dell'Argentera e della Vallée des Merveilles - Tappa 2

15 I patrimoni da scoprire

  • Architettura

    Il Rifugio Genova Figari

    Per valorizzare le vie di salita sul Massiccio dell'Argentera, negli ultimi anni dell'800 la Sezione Ligure del CAI decise di edificare un rifugio presso il Gias del Monighet soprano, nel Vallone della Rovina. Il Rifugio Genova, così venne battezzato, fu inaugurato il 15 agosto del 1898. 
    La sorte del primo rifugio delle Marittime fu però segnata definitivamente nel 1968: l'invaso della Diga del Chiotas lo avrebbe sommerso per sempre. L'ENEL si fece carico di costruire un nuovo rifugio, che venne inaugurato nel 1981.

  • Flora

    I prati rasi

    Alle quote più elevate si estendono i prati rasi, i tipici pascoli alpini; essi sono composti da specie erbacee capaci di ricoprire suoli normalmente preclusi alle specie legnose, che, a causa del periodo vegetativo molto breve, non trovano condizioni adatte per il loro sviluppo. Il pascolamento ad opera degli ungulati selvatici e, talvolta, degli ovini domestici influisce sulla loro composizione, anche se il più severo fattore di selezione delle specie è rappresentato dal clima.

  • Fauna

    Lo stambecco delle Alpi

    Il Colle di Fenestrelle, così come la zona circostante, è assai frequentato dallo stambecco.
    Lo Stambecco delle Alpi (Capra ibex), frequenta praterie alpine e pareti rocciose anche oltre i 3000 m, spingendosi nei fondovalle (purché non boscati) solo ad inizio primavera, per potersi rifocillare dopo il lungo inverno. Entrambi i sessi sono dotati di corna ad accrescimento annuale, ma di dimensione decisamente maggiore nei maschi. Il mantello, beige chiaro in estate, scurisce in inverno fino a bruno scuro.
    Stanziale, pascolatore, si nutre essenzialmente di erba, integrata da muschi, licheni e foglie di arbusti montani in particolare nel periodo invernale.

  • Storia e percorso storico

    Il Ricovero Fenestrelle

    I ruderi nei pressi del valico appartengono al Ricovero Fenestrelle, intitolato al Tenente Angelo Bertolotti. Costruito nel 1888 ed utilizzato fino al secondo conflitto mondiale, era in grado di ospitare un presidio di 10 uomini paglia a terra. I coniugi Boggia, nella loro guida "La Valle Gesso", indicano invece il ricovero come intitolato «alla memoria di Angelo Bortolo, del 1° Rgt. Alpini, caduto sull'Ortigara nel corso della Prima Guerra Mondiale».

  • Fauna

    Lo stambecco delle Alpi

    Il Colle di Fenestrelle, così come la zona circostante, è assai frequentato dallo stambecco.
    Lo Stambecco delle Alpi (Capra ibex), frequenta praterie alpine e pareti rocciose anche oltre i 3000 m, spingendosi nei fondovalle (purché non boscati) solo ad inizio primavera, per potersi rifocillare dopo il lungo inverno. Entrambi i sessi sono dotati di corna ad accrescimento annuale, ma di dimensione decisamente maggiore nei maschi. Il mantello, beige chiaro in estate, scurisce in inverno fino a bruno scuro.
    Stanziale, pascolatore, si nutre essenzialmente di erba, integrata da muschi, licheni e foglie di arbusti montani in particolare nel periodo invernale.

  • Storia e percorso storico

    La Casermetta difensiva Colle delle Finestre e le altre opere del Vallo Alpino

    La casermetta è un grosso edificio in pietra e cemento, ancora discretamente conservato, costruita per ospitare il contingente a difesa del valico; disponeva di 16 vani ed era in grado di ospitare 50 uomini.
    Oltre alla casermetta, durante la seconda guerra mondiale il valico era difeso da altre opere fortificate. Sull'attuale versante francese sono ben evidenti i resti di un ricovero ottocentesco, intitolato al Tenente Mario Amedeo, e due bunker appartenenti al Vallo Alpino, l'Opera 126 a sinistra del colle, la 127 a destra.

  • Storia e percorso storico

    I Sentieri della Libertà

    Tra l'8 e il 13 settembre 1943, all'indomani dell'armistizio, circa milleduecento ebrei civili e di ogni età e ceto sociale, provenienti da Saint-Martin Vésubie, varcarono le Alpi al seguito delle truppe italiane della IV armata. A piedi, attraverso due differenti vie, il Colle di Finestra e il Colle di Ciriegia, i profughi arrivarono rispettivamente a Entracque e Valdieri, dove vennero alloggiati in caserme e con mezzi di fortuna. Una targa commemorativa posta sul muro della casermetta al Colle di Ciriegia ricorda questi eventi.

  • Fauna

    Lo stambecco delle Alpi

    Il Colle di Fenestrelle, così come la zona circostante, è assai frequentato dallo stambecco.
    Lo Stambecco delle Alpi (Capra ibex), frequenta praterie alpine e pareti rocciose anche oltre i 3000 m, spingendosi nei fondovalle (purché non boscati) solo ad inizio primavera, per potersi rifocillare dopo il lungo inverno. Entrambi i sessi sono dotati di corna ad accrescimento annuale, ma di dimensione decisamente maggiore nei maschi. Il mantello, beige chiaro in estate, scurisce in inverno fino a bruno scuro.
    Stanziale, pascolatore, si nutre essenzialmente di erba, integrata da muschi, licheni e foglie di arbusti montani in particolare nel periodo invernale.

  • Transfrontaliero

    Il Colle di Finestra

    Il valico costituisce una diretta via di comunicazione tra la Valle Gesso e la Vésubie,  frequentato fin dall'antichità e attraversato - tra storia e leggenda - da santi, imperatori ed eserciti. Prima che i Savoia disponessero di uno sbocco diretto al mare, il Colle di Finestra è stato anche una importante via di commercio del sale.
    Il toponimo, già menzionato nel 1041, è rimasto quasi immutato fino ai giorni nostri: Colle di Finestra o, come riportano le carte militari di inizi '900, Colle delle Finestre. E' però da ritenersi corretta la dizione al singolare, poiché fa riferimento ad un foro naturale ("Finestra") che si apre lungo la cresta nord-ovest del Cayre de la Madone.

  • Cima

    Il Colle di Finestra

    Via di comunicazione di Casa Savoia, il colle divenne territorio italiano nel 1860 e colle frontaliero nel 1947, data nella quale la frontiera fu spostata sulla linea di separazione delle acque. Nelle giornate limpide, la vista si estende aldilà della piana del Po fino a 200 km lontano verso nord: si intravedono allora il Cervino (4478 m) e il Monte Rosa (4634 m).

  • Storia e percorso storico

    Terre de cour

    La roccia nera segna uno dei confini della Terre de Cour, un tempo proprietà del Conte di Provenza, prima di tornare alla Casa di Savoia nel XIV secolo. Quasi invisibili, due iscrizioni sulla roccia nera rimandano a tale passato: “B” per Belvédère, “SM” per Saint-Martin-Vésubie. Terre de Cour si trova esclusivamente su questi due comuni, ma deve condividere dei diritti antichi, di pascolo e legname, con Lantosque e Roquebillière.

  • Geologia

    Le tracce dell'erosione

    Convergendo, le acque piovane mettono il suolo a nudo, rompono un equilibrio fragile. Inoltre, il calpestamento dovuto alla frequentazione turistica danneggia il terreno e pone il problema della conservazione degli ambienti naturali. La vegetazione al suolo deve essere preservata, poiché essa protegge il suolo dall’erosione e assicura la sua stabilità. Sono stati intrapresi dei lavori di restaurazione per guidare e canalizzare le centinaia di escursionisti innamorati di questi luoghi selvaggi.

     

  • Storia e percorso storico

    Il percorso della mulattiera del valico di fenestre

    Utilizzato per più di mille anni, è stato regolarmente conservato per facilitare il passaggio delle carovane di muli che trasportavano il sale. La tecnica messa in opera per la realizzazione e la preservazione di tale sentiero è stata quella delle pietre autobloccanti. I ciottoli di misura identica erano disposti verticalmente, in file ben strette. Dei materiali fini assemblavano il tutto. Dei canaletti di scolo canalizzavano l’acqua piovana. 

  • Storia e percorso storico

    Il Santuario della "Madone de Fenestre"

    Circondato da montagne, il santuario della Madonna di Fenestre si trova a 1904 m di altitudine. Deve il suo nome ad una buca in una roccia dietro, il Cayre de la Madone dove un giorno sarebbe apparsa la Vergine. Nel VIII secolo esisteva già un rifugio modesto per ospitare i viaggiatori. Questo santuario dalle forme imponenti fu costruito dai benedettini del Borgo San Dalmasso e distrutto dai saraceni nel X secolo. I templari lo restaurarono nel XIII secolo, poco dopo un’apparizione della Vergine alla finestra del Gran Caire. In seguito, il santuario fu distrutto a più riprese da alcuni incendi e nuovamente ricostruito. Appartiene oggi alla Diocesi di Nizza. 

  • Rifugio

    Rifugio della Madonna di Finestra

    Club Alpino Francese

    Posti disponibili: 62 posti – Possibilità di mangiare e farsi la doccia
    Custodia: da metà giugno a fine settembre + vacanze scolastiche e fine settimana in inverno
    Tel: +33 (0)4 93 02 83 19
    Fuori stagione su prenotazione: Patrick Miraillet: +33 (0)4 93 03 91 02

    Prenotazione online: http://chaletmadonedefenestre.ffcam.fr/

    Numeri utili:
    OT di St-Martin-Vésubie: +33 (0)4 93 03 21 28
    Maison du Parc: +33 (0)4 93 03 23 15


Descrizione

Uscendo dal rifugio Genova, imboccare a sinistra la pista che costeggia le rive del Bacino del Chiotas. Dopo aver attraversato un torrente, prendere a destra il sentiero che inizia con qualche scala seguendo le indicazioni GTA Colle di Fenestrelle, bianco e rosso. Salire a zigzag su delle pendici erbose fino ad un promontorio a 2300 metri, punto a partire del quale il sentiero riscende di qualche metro (segnalazione bianca e rossa completata da una arancione). Dopo una collina che si potrebbe trovare innevata (prudenza), terminare la salita prima del colle procedendo sempre a destra. Oltrepassare due grandi pozze d’acqua permanenti procedendo a sinistra e poi a destra prima di arrivare al Colle Fenestrelle a 2463 metri. Proseguire lungo il sentiero segnato M11 bianco e rosso e giungere prima a delle rovine, in basso al colle, e poi arrivare ad un pianoro verdeggiante a 2412 metri. Continuare la discesa sul sentiero piacevole fino al fondo della valle Gias Alve, sotto il Rifugio Ellena Soria, a 1783 metri d’altitudine.

Prendere il sentiero antica via di pellegrinaggio e del sale, che sale in direzione sud verso il Col de Fenestre. Prina di arrivare al colle, si passa al fianco di un antico baraccamento militare che porta i segni degli avvenimenti del settembre 1943. Itinerario e posto ideali per l’osservazione degli stambecchi.

Dal colle di Fenestres 2474 m, scendere sull’altro versante lungo un buon sentiero. Si passa di fianco a diversi bunker prima di raggiungere il Lago di Fenestre 2250m che verrà costeggiato sulla riva destra. In seguito, sempre seguendo il sentiero ben ripristinato, scendere senza difficoltà verso il fondo della valle per raggiungere il rifugio della Madone de Fenestre 1905 m.

 

  • Partenza : Rifugio Genova
  • Arrivo : Rifugio Madone de Fenestre
  • Comune attraversato : Entracque e Saint-Martin-Vésubie

Profilo altimetro


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