La Fracha
4 I patrimoni da scoprire
- Geologia
L’arenaria
Formata da granuli di sabbia legati da silice leggermente solubile in acqua, l’arenaria è una roccia sedimentaria. Si è formata sul fondo degli oceani in seguito all’accumulo di sabbie provenienti dall’erosione di antichi massicci. Il sollevamento delle Alpi l’ha portata ad alta quota, dove possiamo trovarla ancora oggi.
- Fauna
I cervidi
Nel sottobosco, le tracce di presenza dei cervidi sono numerose, soprattutto quelle di caprioli (orme, scortecciamento, escrementi), che sfregano il legno per marcare il territorio, o per sbarazzarsi del pelo al momento della ricrescita. Il loro regime alimentare consiste principalmente di germogli di alberi, rovi, ma anche di piante erbacee e ghiande. Questi animali vivono in cellule familiari (madre e piccoli) per gran parte dell’anno, raggruppandosi in branchi da dieci o quindici esemplari durante l’inverno.
- Fauna
Il picchio nero
È il picchio più grande d’Europa. Quasi interamente nero, con una piccola calotta rossa, si nutre di formiche e di altri insetti e larve che trova sotto la corteccia degli alberi. Il picchio nero delimita il suo territorio con un rumore caratteristico che produce tamburellando sui tronchi secchi. Per allevare i piccoli, scava una cavità negli alberi. La foratura del “nido” necessita del lavoro congiunto del maschio e della femmina per due o tre settimane.
- Flora
L’abetaia ed il faggio
La foresta attraversata durante questa escursione è essenzialmente composta da abeti, ma possiamo osservare anche qualche latifoglie di taglia più piccola come il sorbo, il salice, il sambuco ed il bosso. Le piste tracciate nel massiccio sono direttamente legate al taglio del legname destinato a costruzioni e falegnameria.
Il faggio, che può raggiungere un’altezza di 30-40 metri, è quasi assente in Vésubie. Tuttavia, esiste una bella foresta a Peïra-Cava. I due alberi visibili sulla cresta in direzione del Col di Turini sono forse i precursori della sua espansione.
Le faggiole, frutti del faggio, sono commestibili e trasformabili in olio. Da notare anche la corteccia liscia del faggio, anche sugli esemplari più anziani.
Descrizione
Partire dal colle di Turini, dai segnali 184 e poi 195, sul GR52a, segnato il rosso e bianco. Seguire la pista forestale scendendo con una leggera pendenza (per circa un’ora). Al primo bivio, girare a destra. All’incrocio seguente, proseguire sempre dritto.
Al segnale 196, continuare sempre dritto fino al segnale 191, lì lasciare la pista e il GR, prendere a sinistra il sentiero che sale sul pendio, in direzione della cima di Suorcas (segnalazione in giallo).
Uscire all’adret (lato sud) per ammirare la vista su Peïra-Cava e Rocassiera.
Ripartire per la cresta in direzione della Croisette. In cima a Fracha, il sentiero si allarga. Proseguire fino alla casa forestale della Croisette, poi fino alla strada provinciale. Proseguire al segnale 193 in direzione del col de Turini (“scavalcare” il muro di sostegno, b194).
Proseguire lungo la cresta. Sulla pista, andare a destra. Continuare su 100 metri fino al segnale 182, poi riprendere il GR52a. Al segnale 183: bel panorama sulla valle della Bévéra, a sud-est. Passare sotto la funivia e scendere lungo la pista da sci. Prima del col de Turini, fermarsi presso il piccolo stagno per osservare i girini.
- Partenza : Col de Turini
- Arrivo : Col de Turini
- Comune attraversato : Moulinet, La Bollène-Vésubie e Lantosque
Profilo altimetro
Raccomandazioni
Luoghi di informazione
Office de Tourisme Menton, Riviera & Merveilles - Bureau de Sospel
1 place St Pierre, 06380 Sospel
Horaires
Toute l'année. Tous les jours
Ouverture le lundi de 9h à 12h30 et de 13h30 à 17h. Le mardi, mercredi, jeudi, vendredi et samedi de 9h30 à 12h30 et de 13h à 17h.
Fermé le dimanche.
Fermetures exceptionnelles les 1er janvier, Lundi de Pâques, Jeudi de l'Ascension, 1er mai, 8 mai, 1er novembre, 11 novembre et 25 décembre.
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