Alta Via dei Re
Trekker sulle sponde del Lagarot di Fenestrelle, al cospetto del Monte Gelas
Trekker sulle sponde del Lagarot di Fenestrelle, al cospetto del Monte Gelas - Nanni Villani
Valdieri

Alta Via dei Re

Archeologia e storia
Fauna
Flora
Geologia
Lago
Punto panoramico
Rifugio
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Molti tratti seguono vecchie mulattiere reali o strade militari.

L'Alta Via dei Re è uno dei percorsi più impegnativi: in caso di neve, frequente anche in estate, il Colle del Brocan e il Passo dei Ghiacciai possono richiedere l'uso di piccozza e ramponi.

Il trekking si svolge per buona parte a quote piuttosto elevate, attraverso il Massiccio cristallino dell'Argentera. Vette di oltre 3000 metri, rocce scure, valloni selvaggi, decine di laghi glaciali e la tipica fauna alpina (impossibile non imbattersi in camosci e stambecchi) fanno da cornice a questo affascinante percorso.


17 I patrimoni da scoprire

  • Il Vallone della Meris
    Il Vallone della Meris - Giorgio Bernardi
    Storia e percorso storico

    Il toponimo "Vallone della Meris"

    Il Vallone della Meris (o meglio il Vallone del Merìs, l'accento va posto sulla 'i', diversamente dalla pronuncia comune) deve il suo nome alla favorevole esposizione "a meriggio", a mezzogiorno, di cui gode.

  • Il Chiot della Sella
    Il Chiot della Sella - Roberto Pockaj
    Storia e percorso storico

    Il toponimo "Chiot de la Sela"

    Questa località, nota come Chiot de la Sela, deve il nome alla probabile presenza in passato di una "sella" (piccola costruzione in pietra con volta a botte, in genere parzialmente interrata, utilizzata per la conservazione degli alimenti). Al Chiot de la Sela erano costruite le Reali Case di Caccia, utilizzate dai Savoia durante le battute nel Vallone della Meris.

  • Il Lariceto
    Il Lariceto - Cati Caballo
    Flora

    Il lariceto

    Questo tipo di bosco è piuttosto localizzato nelle Alpi Marittime, che notoriamente rappresentano il regno della faggeta. Esso copre i versanti alle testate dei valloni con popolamenti radi e luminosi, talvolta pascolati dalle mandrie salite in alpeggio. Il più delle volte la loro purezza non è naturale, ma indotta dall’uomo: esso, infatti, nel corso di secoli, ha favorito questa specie arborea a scapito di altre, come ad esempio il pino cembro, perché meno favorevoli all’esercizio del pascolo a causa del maggiore ombreggiamento del suolo.

  • Iscrizione su un cantonale di un ricovero ottocentesco al Lago inferiore di Valscura
    Iscrizione su un cantonale di un ricovero ottocentesco al Lago inferiore di Valscura - Roberto Pockaj
    Storia e percorso storico

    I Baraccamenti di Valscura

    È dalla fine dell'Ottocento (una iscrizione sui ruderi di un ricovero riporta la dicitura "3° Compagnia Alpini, 1888") che il Lago inferiore di Valscura viene scelto come luogo di accasermamento per le truppe disposte a difesa dello strategico valico della Bassa del Druos. A partire dal 1888, quando vengono costruiti ricoveri per 140 uomini e due ufficiali, per quasi cinquant'anni quest'area vede la realizzazione di un vasto insieme di edifici, fino alla definitiva trasformazione del complesso - e ultima destinazione d'uso - nel deposito munizioni, esplosivi ed artiglieria individuato dalla sigla A131.

  • Il tratto lastricato della strada di arroccamento che collega Valscura a Fremamorta
    Il tratto lastricato della strada di arroccamento che collega Valscura a Fremamorta - Roberto Pockaj
    Storia e percorso storico

    La mulattiera ex militare "Baraccamenti di Valscura - Ricoveri di Fremamorta"

    Il tratto del percorso tra il Lago inferiore di Valscura e il Lago del Claus si snoda lungo la mulattiera ex militare che collegava Valscura a Fremamorta. La mulattiera è uno dei migliori esempi rimasti delle strade militari della Valle Gesso ed un incredibile capolavoro di ingegneria. Realizzata verosimilmente nei primissimi anni del '900, in previsione del secondo conflitto mondiale nel 1929 viene ripristinata a cura del Battaglione Dronero e mantenuta in perfetta efficienza.
    Lunga oltre 10 km, sempre a quote superiori ai 2000 metri e con una pendenza massima del 18%, presenta ancor oggi tratti mirabilmente lastricati.

  • Il Rifugio Remondino
    Il Rifugio Remondino - Roberto Pockaj
    Storia e percorso storico

    Il Rifugio Remondino

    Il rifugio è intitolato a Franco Remondino, S. Ten. degli Alpini e giovane promessa dell'alpinismo cuneese, scomparso durante la salita alla Rocca Gialeo. In sua memoria venne eretto un bivacco a semibotte da 12 posti, inaugurato nel 1934. Deliberata la costruzione di un vero e proprio rifugio in muratura, venne costruito anche grazie al determinante contributo fornito dagli alpini del Btg. Saluzzo, della Compagnia Genio della Div. Taurinense e della 1° Bgt. Aerea, e inaugurato nel 1965. Ulteriori ristrutturazioni ed ampliamenti sono stati terminati nel 2000.

  • Saxifraga in fiore
    Saxifraga in fiore - Cati Caballo
    Flora

    La sassifraga dell’Argentera

    La sassifraga dell'Argentera (Saxifraga florulenta) è una specie erbacea presente sulle montagne del gruppo Argentera-Mercantour già prima delle ere glaciali. Vive nelle spaccature delle rocce silicee al di sopra dei 1600 metri di quota. Una delle sue caratteristiche più interessanti è lo sviluppo lentissimo: ogni anno produce pochissime foglie, fiorisce dopo un’interminabile fase vegetativa producendo una pannocchia ricca di un centinaio di fiori bianco rosati e poi muore, non prima di aver disperso migliaia di piccolissimi semi.
  • Il vecchio Rifugio Genova
    Il vecchio Rifugio Genova - Archivio EAM
    Architettura

    Il Rifugio Genova Figari

    Per valorizzare le vie di salita sul Massiccio dell'Argentera, negli ultimi anni dell'800 la Sezione Ligure del CAI decise di edificare un rifugio presso il Gias del Monighet soprano, nel Vallone della Rovina. Il Rifugio Genova, così venne battezzato, fu inaugurato il 15 agosto del 1898. 
    La sorte del primo rifugio delle Marittime fu però segnata definitivamente nel 1968: l'invaso della Diga del Chiotas lo avrebbe sommerso per sempre. L'ENEL si fece carico di costruire un nuovo rifugio, che venne inaugurato nel 1981.

  • Praterie di alta quota
    Praterie di alta quota - Cati Caballo
    Flora

    I prati rasi

    Alle quote più elevate si estendono i prati rasi, i tipici pascoli alpini; essi sono composti da specie erbacee capaci di ricoprire suoli normalmente preclusi alle specie legnose, che, a causa del periodo vegetativo molto breve, non trovano condizioni adatte per il loro sviluppo. Il pascolamento ad opera degli ungulati selvatici e, talvolta, degli ovini domestici influisce sulla loro composizione, anche se il più severo fattore di selezione delle specie è rappresentato dal clima.

  • Giovani stambecchi al Colle di Fenestrelle
    Giovani stambecchi al Colle di Fenestrelle - Roberto Pockaj
    Fauna

    Lo stambecco delle Alpi

    Il Colle di Fenestrelle, così come la zona circostante, è assai frequentato dallo stambecco.
    Lo Stambecco delle Alpi (Capra ibex), frequenta praterie alpine e pareti rocciose anche oltre i 3000 m, spingendosi nei fondovalle (purché non boscati) solo ad inizio primavera, per potersi rifocillare dopo il lungo inverno. Entrambi i sessi sono dotati di corna ad accrescimento annuale, ma di dimensione decisamente maggiore nei maschi. Il mantello, beige chiaro in estate, scurisce in inverno fino a bruno scuro.
    Stanziale, pascolatore, si nutre essenzialmente di erba, integrata da muschi, licheni e foglie di arbusti montani in particolare nel periodo invernale.

  • Il Ricovero Fenestrelle
    Il Ricovero Fenestrelle - Roberto Pockaj
    Storia e percorso storico

    Il Ricovero Fenestrelle

    I ruderi nei pressi del valico appartengono al Ricovero Fenestrelle, intitolato al Tenente Angelo Bertolotti. Costruito nel 1888 ed utilizzato fino al secondo conflitto mondiale, era in grado di ospitare un presidio di 10 uomini paglia a terra. I coniugi Boggia, nella loro guida "La Valle Gesso", indicano invece il ricovero come intitolato «alla memoria di Angelo Bortolo, del 1° Rgt. Alpini, caduto sull'Ortigara nel corso della Prima Guerra Mondiale».

  • Stambecco maschio adulto, durante la muta primaverile del mantello
    Stambecco maschio adulto, durante la muta primaverile del mantello - Roberto Pockaj
    Fauna

    Lo stambecco delle Alpi

    Il Colle di Fenestrelle, così come la zona circostante, è assai frequentato dallo stambecco.
    Lo Stambecco delle Alpi (Capra ibex), frequenta praterie alpine e pareti rocciose anche oltre i 3000 m, spingendosi nei fondovalle (purché non boscati) solo ad inizio primavera, per potersi rifocillare dopo il lungo inverno. Entrambi i sessi sono dotati di corna ad accrescimento annuale, ma di dimensione decisamente maggiore nei maschi. Il mantello, beige chiaro in estate, scurisce in inverno fino a bruno scuro.
    Stanziale, pascolatore, si nutre essenzialmente di erba, integrata da muschi, licheni e foglie di arbusti montani in particolare nel periodo invernale.

  • MALTHIEUX Laurent - PnM
    Cima

    Cima del Gélas

    La Cime du Gélas è la vetta più alta delle Alpi marittime francesi. La salita alla Cima del Gélas è difficile, poiché il corridoio sommitale molto ripido è soggetto a cadute di pietre e presenta un grado di difficoltà II. Lassù c'è una vista totalmente libera sulle valli del Parco nazionale del Mercantour e delle Alpi Marittime in Italia.
  • PIAN DEL RAZUR
    PIAN DEL RAZUR - gianluca.giordano
    Geologia

    Il Pra del Rasur

    Il grande pianoro di Pra del Rasur ha avuto origine al termine dell'ultima glaciazione, quando frane cadute dai valloni laterali hanno sbarrato il corso del torrente. I detriti apportati dal torrente stesso, ancor oggi assai tumultuoso, hanno lentamente riempito il bacino fino a formare la piana.

  • Allocco
    Allocco - Augusto Rivelli
    Fauna

    L'allocco

    Fra i rapaci notturni l'allocco ricopre un ruolo importante, sia dal punto di vista ecologico sia nell'immaginario umano. E' infatti una delle specie più diffuse e quindi responsabile del controllo delle popolazioni di roditori delle aree boschive. Da parte nostra, spesso confuso con la civetta a causa dei suoi richiami striduli, ha un canto tipico che chiunque riconosce: il tipico canto lugubre da gufo. Si riconosce da gufi e civette per il colore dei suoi occhi: l’iride è completamente scuro.
  • La Palazzina Reale di Caccia di San Giacomo
    La Palazzina Reale di Caccia di San Giacomo - Roberto Pockaj
    Storia e percorso storico

    Le ex Palazzine Reali di Caccia

    Le due grosse palazzine, ora di proprietà di enti religiosi, furono costruite verosimilmente tra il 1865 e il 1870 da Vittorio Emanuele II per i suoi soggiorni all'interno della Riserva Reale di Caccia. Quella di sinistra, con il bel porticato decorato a fasce orizzontali nei colori di Casa Savoia, costituiva la residenza reale vera e propria; quella di destra ospitava le stalle.
    La palazzina ospitante le stalle venne poi ceduta all'esercito che la ampliò tra il 1897 e il 1898 e ne ricavò la Caserma principessa Elena.

  • Uno dei faggi monumentali di fronte alla Palazzina Reale di Caccia di San Giacomo di Entracque
    Uno dei faggi monumentali di fronte alla Palazzina Reale di Caccia di San Giacomo di Entracque - Roberto Pockaj
    Flora

    I faggi di San Giacomo

    Meravigliosi alcuni faggi nei pressi delle palazzine reali di caccia: si tratta probabilmente di piante separate messe a dimora molto vicine tra loro dal giardiniere reale i cui tronchi si sono fusi assieme durante la crescita dando origine ad esemplari di dimensioni davvero fuori dall'ordinario. Questi faggi maestosi sono censiti nell'elenco degli alberi monumentali della Regione Piemonte.


Descrizione

L'Alta Via dei Re si snoda in sette tappe all'interno all'interno del Parco delle Alpi Marittime. Ha inizio a Sant'Anna di Valdieri e termina a San Giacomo di Entracque. I pernottamenti avvengono sempre in rifugi gestiti, che offrono servizio di ristoro e, a richiesta, forniscono il pranzo al sacco. Per il rientro a Sant'Anna è possibile servirsi del servizio di navetta a chiamata. Il periodo ideale di percorrenza va da metà luglio a metà settembre, fatte salve le note sulla possibilità di incontrare neve anche a inizio estate e oltre.

  • Partenza : Sant'Anna di Valdieri (980 m)
  • Arrivo : San Giacomo di Entracque (1209 m)
  • Comune attraversato : Valdieri e Entracque

Profilo altimetro


Raccomandazioni

Programmare con attenzione la propria escursione assicurandosi di avere condizioni meteorologiche favorevoli per svolgere un percorso a tappe di notevole impegno e sviluppo in territorio di alta montagna.
Nel cuore del parco
Il Parco Nazionale è un territorio naturale, aperto a tutti, ma soggetto ad un regolamento che è utile conoscere per preparare il vostro soggiorno.

Trasporto

Società di servizi Nuova Benese - Linea regolare Cuneo, Valdieri, Entracque - Telefono : 00 39 (0) 171 69 29 29 - www.benese.it

Linea SNCF TER Provence Alpes-Côte d'Azur Per gli spostamenti nella regione PACA e verso Cuneo www.ter-sncf.com/pac

Trenitalia per gli spostamenti in regione Piemonte https://www.trenitalia.com/it.html

Accesso stradale e parcheggi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso. Superato Valdieri si continua in direzione di Terme fino a Sant'Anna.

Parcheggio :

S.Anna di Valdieri

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