Anello di Monte Murìn
Panorama sugli impianti abbandonati del Cros e su Cima della Fascia
Panorama sugli impianti abbandonati del Cros e su Cima della Fascia - Irene Borgna
Limone Piemonte

Anello di Monte Murìn

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Panoramico anello su sterrato e sentiero consigliabile in primavera e in autunno, ma gradevole anche d'estate perché protetto per tre quarti dall’ombra dei boschi. Chi lo desidera può allungare l’itinerario e spingersi fino al colletto dell’Almellina, aumentando però l’impegno fisico e il tempo richiesti.

La prima parte del percorso, appena a monte del complesso residenziale di Parco Murìn, è resa ancora più interessante dalla presenza di pannelli (installati nel 2016) che illustrano le principali essenze arboree e arbustive della zona, accompagnando le descrizioni con note di curiosità. Si imparano così a conoscere e distinguere le diverse specie di aceri e olmi, il sambuco nero, l’abete bianco e quello rosso, il pero corvino, le tamerici e si scopre che il pruno del Delfinato, da cui si ricavava un olio curativo per i reumatismi, il famigerato huile de marmottier, tradotto goffamente come “olio di marmotta” ha portato allo sterminio di parecchi animali per ricavarne inutili unguenti. Il percorso tocca due ariosi belvedere su Limone e sull’alta Val Vermenagna, unendo le due frazioni abbandonate di Tetti Veuva e Tetti Gallìn. Un’immersione nel verde e nella quiete a due passi dal centro di Limone.


Descrizione

Si imbocca la strada asfaltata che sale verso il grande complesso residenziale (indicazioni in legno per Murìn – Tetti Veuva) fino a che l’asfaltata, nei pressi dei palazzi, non diventa una sterrata che stacca sulla sinistra e si inoltra subito nel bosco, dove i numerosi pannelli botanici invitano a brevi e interessanti soste. Continuando il cammino, al di sopra della strada si notano gli scheletri in cemento di due palazzi mai terminati e ormai inglobati dalla vegetazione. Passati i due ecomostri, la strada diventa sentiero: poche decine di metri dopo vale la pena imboccare la deviazione sulla destra che in pochi minuti conduce a un roccioso belvedere affacciato su Limone e sulle cime circostanti. Si torna sui propri passi e si prosegue il cammino, prima all’ombra dei faggi e quindi in un bel vialetto di bosso, sempreverde dal legno molto resistente indicatissimo per i manici dei coltelli. Si raggiunge in breve la borgata disabitata di Tetto Veuva, dove si interrompono i pannelli dedicati alle piante locali: ci si consola con un secondo comodo belvedere, munito di panchina. Seguendo le indicazioni per Tetti Galìn e Colletto Almellina si procede in direzione sud-est fino a raggiungere il bivio Galìn/Murìn e Colletto Almellina/Cros (giro molto appagante, ma più lungo e faticoso). Si procede in piano per la frazione abbandonata di Tetti Galìn, che si raggiungono dopo poco. In primavera la fioritura dei ciliegi presso i resti delle case si fonde con il bianco delle vette più alte, illuminando l’aria. Il sentiero perde quota velocemente con una serie di tornanti prima in ambiente aperto, poi all’ombra di abeti e quindi di nuovo sotto a un bosco misto di latifoglie: numerosi, grandi e popolatissimi sono i formicai in questo tratto di percorso. Al bivio successivo si prende a destra e si passa sotto a una piccola falesia attrezzata (panchine) prima di ricongiungersi alla sterrata iniziale. Da qui si percorre l’ultimo tratto a ritroso per ritornare in breve al punto di partenza.

  • Partenza : Limone P.te (1035 m)
  • Arrivo : Limone P.te (1035 m)
  • Comune attraversato : Limone Piemonte

Profilo altimetro


Accesso stradale e parcheggi

Si consiglia di lasciare l’auto in via Valleggia: subito dopo il sottopasso ferroviario, sulla destra accanto al casotto che ripara i cassonetti ci sono alcuni posteggi gratuiti. L’escursione inizia dalla rampa asfaltata posta proprio di fronte, che si alza dietro alla ferrovia verso le pendici del Monte Murìn e il massiccio complesso residenziale che si staglia alla sua base.


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