Alto Tanaro Tour, tappa 3: da Quarzina al Rifugio Mongioie
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Alto Tanaro Tour, tappa 3: da Quarzina al Rifugio Mongioie
Ormea

3. Alto Tanaro Tour, tappa 3: da Quarzina al Rifugio Mongioie

Archeologia e storia
Archittetura
Fauna
Flora
Geologia
Rifugio
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A lungo su piste, sterrate, mulattiere nella parte iniziale, la tappa termina su esili sentierini non sempre agevoli.

Belle borgate, sebbene alcune dirute; fitti boschi che spaziano dal faggio, al pino, all'abete, al larice; belle vedute sull'alta Valle Tanaro. Questi i principali temi di interessi della tappa, che ha forse la pecca di essere eccessivamente lunga, non in senso assoluto, ma per il troppo tempo passato tra sterrate, piste e mulattiere, o a serpeggiare tra i boschi, con tratte che per mezz'ora sono piacevoli, per tempi più lunghi rischiano di risultare monotone.


2 I patrimoni da scoprire

  • Patrimonio locale

    J Aboi

    Il lunedì della settimana di Carnevale, gruppi di giovani provenienti dalle frazioni di Chionea e di Chioraira, indossando un cappello nero cui erano cuciti nastri colorati o travestendosi da donna, vagavano suonando, cantando e facendo la questua attraverso le varie frazioni di Ormea. Raccoglievano viveri dai residenti, trasportando il tutto a dorso di mulo. Gli Aboi, così venivano chiamati, erano ospitati dagli abitanti locali e la domenica organizzavano un banchetto con quanto raccolto nei giorni precedenti. Questa antica tradizione, è caduta in disuso negli anni '50 del secolo scorso, a seguito dell'abbandono delle borgate. E' stata riproposta a partire dal 2005 grazie alle ricerche effettuate dalla locale sezione del CAI.

  • Fauna

    Il biancone

    Il biancone, Circaetus gallicus (dal greco "kirkos" = falco e "aëtos" = aquila, l'aggettivo "gallicus" fa riferimento a quell'area della Francia detta appunto Gallia), è un’aquila molto speciale. Si nutre infatti di soli rettili ed in particolare di serpenti, che ricerca sui pendii assolati delle regioni mediterranee e delle vallate alpine. La sua tecnica di caccia è anch’essa particolare per un’aquila, perché consiste nel volteggiare immobile a mezz’aria, nel volo detto “a spirito santo”. Migratore a lungo raggio, è specie originaria dell’Africa.


Descrizione

Dal Rifugio Quarzina (1319 m circa) si sale verso il centro di Quarzina (1326 m) e si svolta quasi subito a sinistra (ovest) sulla stradina asfaltata diretta a La Colma e percorsa nella tappa precedente.
Al primo tornante (verso destra) si lascia la stradina asfaltata e ci si porta sulla strada sterrata che prosegue innanzi. Quando la strada volge a destra e si biforca ci si tiene a sinistra, tagliando in leggera salita pendii terrazzati fino a Biranco (1437 m, 0:35 ore da Quarzina).
All'ingresso della borgata si incontra un ulteriore bivio: si lascia la sterrata e si prosegue sulla mulattiera che si stacca a sinistra.
La mulattiera entra nel bosco, incrocia una pista sterrata e continua come sentiero fino a Merea (1222 m, 0:30 ore da Biranco, fontana).
Si scende alla sottostante strada sterrata e la si segue verso destra, giungendo a Fasce (1235 m circa).
Si continua sulla sterrata, si attraversano il Rio Borgosozzo ed un suo affluente, e si perviene ad una evidente biforcazione, dove si prende a destra in salita.
Al primo bivio si abbandona la sterrata e si svolta a destra, lungo la Costa del Baraccone. Poco dopo si imbocca il sentiero che si stacca a sinistra, rientra nel bosco e giunge alla radura di Pian della Madonna, sede di una minuscola cappelletta.
Ora su un'ampia mulattiera si riprende la salita nel bosco di pini e ci si porta su una pista forestale. Si va a sinistra, scendendo leggermente fino ad una strada sterrata. Questa volta si tiene la destra, e si sale in breve alle poche case di Celle di Pian del Fo (1412 m, 1:25 ore da Merea).
Si continua oltre le case verso ovest. Quando la sterrata termina una mulattiera volge a nord e raggiunge un bivio, dove si imbocca il sentiero a sinistra. Il sentiero passa su una briglia in cemento un affluente del Rio Bianco, poi si inoltra in un fitto ceduo di faggio. Ci si lascia guidare dai sufficienti segnavia sui tronchi degli alberi, salendo fino ad un successivo bivio: si segue il ramo di sinistra del sentiero che, dopo lungo saliscendi in costa, arriva a guadare il Rio Bianco.
Si esce dallo stretto impluvio e ci si ritrova su una mulattiera che con un lunghissimo mezzacosta doppia un costone e giunge a due bivi ravvicinati: al primo, con un sentiero a sinistra, ci si tiene sulla mulattiera, al secondo si imbocca la inerbita sulla destra.
Si raggiungono pochi ruderi tra prati terrazzati e un'altra biforcazione: ancora una volta ci si tiene sulla mulattiera a destra. Si tagliano i pendii meno scoscesi di Pian dell'Arma, poi, su sentiero, si sale ad un bivio, dove si svolta a sinistra.
Dopo aver guadato un rio si lascia a sinistra il sentiero per Viozene, tenendo la destra. Il sentiero si fa ora più esile, s'inerpica e poi traversa in costa pendii nuovamente assai ripidi, superando una risorgiva, il letto di un torrente e guadando un rio.
Con un saliscendi si supera un ultimo rio e si entra a Pian Rosso. In breve ci si immette sul frequentato sentiero che sale da Viozene, sebbene tra prati nei quali ci si trova la traccia non sia così evidente. Si piega leggermente a destra e, ritrovato il sentiero a sinistra di un abbeveratoio, si arriva al vicino Rifugio Mongioie (1550 m, 2:00 ore da Celle di Pian del Fo). Continuez au-delà des maisons à l'ouest. Lorsque la saleté se termine, une piste muletière tourne au nord et atteint une fourche, où vous prenez le chemin sur la gauche. Le sentier passe sur une bride de béton un affluent du Rio Bianco, puis pénètre dans un épais taillis en hêtre. Il est guidé par des panneaux suffisante sur les troncs d'arbres, grimpant jusqu'à la prochaine intersection: suivre la branche gauche du chemin qui, après une longue hauts et les bas coûts, arriver à gué le Rio Bianco. Il sort de la impluvio étroite et nous nous retrouvons sur une piste avec une très longue Mezzacosta le double d'une crête et atteint deux carrefours à proximité: la première, avec un chemin vers la gauche, il se tient sur la piste, à la seconde prendre le gazon à droite . Vous atteignez quelques ruines entre les prairies en terrasses et une autre bifurcation: encore une fois vous êtes sur le chemin muletier vers la droite. Vous coupez les pentes moins raides de Pian dell'Arma, puis, sur le chemin, vous montez à un carrefour, où vous tournez à gauche. Après avoir traversé un ruisseau, quittez la piste pour Viozene sur la gauche, en gardant à droite. Le chemin devient plus mince, grimpe puis franchit à nouveau des pentes abruptes, surmontant une résurgence, le lit d'un ruisseau et pataugeant dans un ruisseau. Avec un haut et bas vous passez une dernière rivière et vous entrez dans Pian Rosso. En bref, vous entrez dans le chemin occupé qui monte de Viozene, bien qu'entre les prairies où vous trouvez le sentier n'est pas si évident. Il se penche légèrement vers la droite et a trouvé le chemin vers la gauche d'un trou d'eau, vous arrivez à fermer Mongioie Refuge (1550 m, 2h00 de Celle di Pian del Fo).

  • Partenza : Quarzina (1326 m)
  • Arrivo : Rifugio Mongioie (1550 m)
  • Comune attraversato : Ormea

Profilo altimetro


Accesso stradale e parcheggi

Da Ceva si risale la Valle del Tanaro fino ad Ormea. Proseguire in direzione Imperia e appena fuori Ormea svoltare a destra in direzione Aimoni. Una strada tortuosa porta ad Aimoni e poi a Quarzina. Ci sono pochissimi parcheggi qui.

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