Le grotte di Aisone
L'itinerario conduce dapprima a piccole borgate dove si possono ancora ammirare i resti di alcuni tetti in paglia di segale, quindi tocca diverse cavità naturali utilizzate dall'uomo in epoca neolitica. Per l'ottima esposizione al sole, è una escursione ideale nelle mezze stagioni.
3 I patrimoni da scoprire
- Storia e percorso storico
I toponimi Piron e Ciancamentes
La chiesetta che si trova a Case Piron pare sia stata edificata su un preesistente pilone votivo, "lou piloun"; da qui il passaggio a Piroun e poi Piron spiegherebbe l'origine del nome della borgata. L'italianizzazione del toponimo avrebbe poi portato alla denominazione che inizia a circolare ora di Pirone.
Diverso il discorso per la case abbandonate di Ciancamentes: l'ipotesi ne attribuisce l'origine all'occitano "giam entes", "chiedimi dov'è", a rimarcare la posizione particolarmente nascosta della borgata. - Abilità
La coltivazione della vite
Un occhio attento noterà la sporadica presenza di qualche vite: assieme ai toponimi delle borgate, esse costituiscono la testimonianza di coltivazioni che, favorite da un clima più caldo e umido di quello attuale oltreché dall'ottima esposizione dei luoghi, erano abbastanza diffuse anche a queste quote fino a non molti decenni or sono.
- Archeologia
Le Grotte di Aisone
La natura calcarea delle rocce ha di certo favorito la formazione delle numerose cavità toccate da questo itinerario. Numerosi reperti, portati alla luce durante le campagne di scavo e ora conservati al Museo Civico di Cuneo, portano ad affermare che le grotte, che si aprono con ottima esposizione al sole ai piedi di strapiombanti pareti rocciose, sono state frequentate già in epoca neolitica, approssimativamente tra il 4800 e il 3500 a.C. e fanno riferimento alla cultura dei vasi a bocca quadrata. In epoche più recenti sono state utilizzate come riparo e ricovero dai pastori.
Descrizione
Dalla strada statale n.21, a monte dell'abitato di Aisone (840 m), si imbocca la strada che sale a Case Piron. Si lascia a sinistra il sentiero che scende alle Grotte di Aisone (punto di rientro dell'anello) e si continua su strada fino a Case Piron (1031 m, 0:35 ore da Aisone).
Si prosegue a mezzacosta su una vecchia mulattiera nella Valletta del Rio Borbone. Poco prima dell'impluvio della valletta, si scende sulla sinistra verso Castellar delle Vigne.
Un mezzacosta pianeggiante conduce poi alla borgata Baile (1040 m, 0:25 ore da Case Piron).
Da Baile è possibile continuare fino a Castellar delle Vigne (1035 m), dove si trova un sentiero segnalato che scende a La Comba.
A Baile si scende tra le case (sud) fino all'ultima abitazione. Un sentierino (non segnalato) volge a est e prosegue la discesa nel bosco fino alla piccola radura in località La Comba (900 m, 0:15 ore da Baile).
Qui si incontrano ancora alcune costruzioni con il tetto in paglia ai piedi di caratteristici pinnacoli rocciosi.
Si segue in discesa per un breve tratto una sterrata che arriva da valle, abbandonandola poco dopo per un sentiero che si stacca sulla sinistra presso un palo della linea elettrica. Si traversa l'assolato pendio con saliscendi ai piedi di verticali pareti calcaree nelle quali si aprono varie cavità naturali, alcune facilmente accessibili, note come Grotte di Aisone (884 m, 0:20 ore da La Comba all'ultima grotta).
L'ultimo tratto di sentiero si ricongiunge alla strada sterrata già percorsa per salire a Case Piron.
- Partenza : Aisone (840 m)
- Arrivo : Aisone (840 m)
- Comune attraversato : Aisone e Vinadio
Accesso stradale e parcheggi
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Stura fino ad Aisone. L'itinerario ha inizio appena oltre l'abitato, al bivio (indicazioni stradali) per Piron.
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