Alta Via dei Re, tappa 6: dal Rifugio Soria Ellena al Rifugio Pagarì
Il Rifugio Federici Marchesini al Pagarì; sullo sfondo, la Cima della Maledia
Il Rifugio Federici Marchesini al Pagarì; sullo sfondo, la Cima della Maledia - Roberto Pockaj
Entracque

6. Alta Via dei Re, tappa 6: dal Rifugio Soria Ellena al Rifugio Pagarì

Fauna
Flora
Geologia
Lago
Punto panoramico
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Anche se la prima parte della salita è su un sentiero comodo, bisogna comunque fare attenzione : il passaggio tra la Pera de Fener e il Lac Blanc è riservato agli escursionisti più esperti.

Laghi glaciali, ghiacciai, morene e ghiaioni caratterizzano buona parte di questa tappa, dove la probabilità di incontrare da vicino gruppi di stambecchi è molto alta.


1 Patrimonio da scoprire

  • MALTHIEUX Laurent - PnM
    Cima

    Cima del Gélas

    La Cime du Gélas è la vetta più alta delle Alpi marittime francesi. La salita alla Cima del Gélas è difficile, poiché il corridoio sommitale molto ripido è soggetto a cadute di pietre e presenta un grado di difficoltà II. Lassù c'è una vista totalmente libera sulle valli del Parco nazionale del Mercantour e delle Alpi Marittime in Italia.

Descrizione

Dal rifugio si segue la strada verso valle sino alla partenza della mulattiera per il Colle di Finestra. Si cammina in direzione del valico transfrontaliero sino fino a quota 1910 m, dove si segue l'indicazione a sinistra per la Pera de Fener ed il bivacco Moncalieri. Il sentiero tra i rododendri supera con lunga serie di tornanti il ripido pendio sui fianchi della Gorgia della Maura e poi spostatosi verso il centro della gorgia con brevi tratti in frana, taglia il rio continuando ad elevarsi con altre svolte sino ad uscire, verso quota 2200 m, a monte del ripido pendio (sorgente). Una valletta si distende ora meno ripida verso est, in direzione della vetta del Gelàs che spicca all'orizzonte. La mulattiera guadagna quota rimanendo sul versante di destra (idrografica) della valletta: a 2440 m si lascia a destra una traccia che porta alla sovrastante Forcella Roccati, ben visibile alla sommità di erti canali rocciosi, per salire ancora con altri tornanti, su terreno detritico tra grandi massi, ai piedi delle bastionate rocciose che preludono alla vetta del Gelàs.

Con l'ultima serie di svolte la mulattiera si approssima al grande masso roccioso denominato Pera de Fener (2698 m) terminando presso l'antica imposta di caccia (resti di ricoveri), alla base del Ghiacciaio Nord del Gelàs o della Siula (3 ore dal rifugio).

Verso est il panorama è limitato dalla vicina Cresta dei Ghiacciai ove si notano gli intagli del Passaggio dei Ghiacciai: superiore (2950 m) ed inferiore (2750 m) A questo punto si prosegue in direzione del Passaggio inferiore seguendo la traccia su terreno morenico verso sinistra che guadagna il bordo del ghiacciaio: tacche rosse aiutano a procedere (in caso non siano coperte da neve presente a seconda degli anni anche ad agosto). Si raggiunge quindi la Cresta dei Ghiacciai e per una cengia si giunge al Passaggio inferiore dei Ghiacciai del Gelàs. Si segue verso valle la cresta per alcuni metri e poi si scende al sottostante bivacco Moncalieri (2710 m - circa 4 ore). L'itinerario (tacche rosse) raggiunge velocemente il Lago Bianco Occidentale del Gelàs, (2550 m), sulla cui sponda settentrionale giacciono i resti dell'ex Rifugio Moncalieri.
Lasciando alla propria sinistra la traccia che, costeggiando il lago, scende a San Giacomo, si devia decisamente a destra in direzione est, puntando idealmente verso le lontane Cime del Lago dell'Agnel (segnavia rossi, qualche ometto di pietra ed una palina tassellata su un grosso masso).
Su pietraia con massi di grosse dimensioni si giunge al Lago Bianco Orientale del Gelàs, 2500 m (4.45 ore). Si prosegue sempre in direzione est, costeggiando in discesa la sponda sinistra del rio emissario del lago, per passarlo su pietre a quota 2485 m.

Si continua ancora in direzione est, per terrazze erbose, per superare più avanti un altro corso d'acqua, 2425 m. Su un dosso erboso di rododendri, i segnavia rossi abbandonano per un istante la direzione est e flettono a sinistra in direzione nord-ovest, per riprendere subito dopo la direzione Est.
Una piccola cengia erbosa costellata di rododendri conduce a una ripida frana di terra, che determina il punto di minimo della tappa a quota 2390 m. Si taglia il vallone alla base di ripide rocce, procedendo ora per tornanti perfettamente conservati, e con qualche serpentina si risale infine al Passo Soprano del Muraion (2485 m), il cui passaggio si identifica per il gendarme alto 20 metri alla sinistra del sentiero.

L'itinerario taglia una conca e poi ampio risale con alcuni tornanti la Cresta est del Muraion, poco a monte della quota 2585 m, da dove si vede il rifugio.
Il sentiero tagli il rio del Ghiacciaio di Pagarì e risale tra vecchie piazzole militari ricavate nel pendio pietroso, fino al rifugio.

  • Partenza : Rifugio Soria Ellena (1840 m)
  • Arrivo : Rifugio Federici Marchesini al Pagarì (2627 m)
  • Comune attraversato : Entracque

Profilo altimetro


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