Il Rifugio Soria Ellena
Il Pianoro del Praiet si apre a monte del Passaggio di Peirastretta
Il Pianoro del Praiet si apre a monte del Passaggio di Peirastretta - Roberto Pockaj
Entracque

Il Rifugio Soria Ellena

Fauna
Rifugio
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Una relativamente comoda ascesa, interamente su rotabile sterrata (con eventuali scorciatoie su sentiero) e con alcuni tratti più ripidi, conduce all'ameno Piano del Praiet, ampia piana pascoliva ai cui margini si erge il Rifugio Soria Ellena.

Il Vallone della Barra, percorso durante la salita, dopo un fresco tratto iniziale in faggeta, si apre in ampi e soleggiati pascoli. Questo vallone è stato scelto dal Parco come sede di rilascio nel programma di reintroduzione sulle Alpi del Gipeto barbuto.


3 I patrimoni da scoprire

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    Un momento della liberazione dei gipeti, prima del trasporto al nido artificiale - Roberto Pockaj
    Fauna

    La reintroduzione del Gipeto

    Il Vallone della Barra è stato scelto come sede di rilascio nel progetto di reintroduzione del Gipeto barbuto sulle Alpi. Sterminato (pare che l'ultima uccisione risalga al 1913 in Valle d'Aosta) a causa della sua mole e dell'errata credenza che lo voleva implacabile predatore di ovini, è di nuovo presente sui cieli dell'arco alpino. Dal 1986 infatti ha preso inizio un progetto di reintroduzione che ha coinvolto Austria, Francia, Svizzera ed Italia; tra il 1994 e il 2015, anche nel territorio del Parco sono state rilasciate coppie di giovani gipeti con cadenza biennale (in alternanza con il parco francese del Mercantour) per un totale di 43 individui.

  • Un gipeto in volo
    Un gipeto in volo - Michelangelo Giordano
    Fauna

    Il Gipeto

    Il Gipeto barbuto (Gypaetus barbatus), anche noto come Avvoltoio degli agnelli, ha un'apertura alare che può raggiungere i 285cm ed un peso che può superare i 6kg. Eccezionale veleggiatore, in grado di sfruttare anche la minima corrente ascensionale, è un necrofago che si nutre solamente di carcasse di animali, in prevalenza ungulati selvatici e domestici. Divoratore di ossa, cartilagini e legamenti, trasporta in volo le ossa più grandi per frantumarle lasciandole cadere sulle rocce e potersene poi cibare. Monogamo e longevo il gipeto è solito nidificare sulle pareti rocciose tra i 1000 e i 3000m di quota.

  • I resti di una cucina da campo nei pressi del Piazzale dei Cannoni
    I resti di una cucina da campo nei pressi del Piazzale dei Cannoni - Roberto Pockaj
    Storia e percorso storico

    Il Piazzale dei Cannoni

    La denominazione di Piazzale dei Cannoni, o forse meglio Piana dei Cannoni, è verosimilmente dovuta alla presenza, nel secondo conflitto mondiale, della 181° Batteria di mortai da 210/8. Le piazzole dei pezzi si trovano poco a sud della strada sterrata, lungo il pendio, anche se non facilmente identificabili. Sul lato opposto del vallone, oltre il torrente, si rinvengono i resti di probabili locali logistici e perfino di una cucina all'aperto.


Descrizione

Da San Giacomo di Entracque (1226 m), poco oltre il rifugio escursionistico del Parco, la strada diventa sterrata e sale con qualche tornante nel Vallone della Barra.
Il bosco di faggi si dirada rapidamente e il paesaggio assume l'aspetto di ricchi pascoli punteggiati da radi arbusti. La strada prosegue con pendenze modeste vicino al fondo idrico del vallone; lasciato a sinistra il Gias Isterpis, ristrutturato, si continua il lungo traverso fino al Piazzale dei Cannoni, dove si trascura a sinistra la mulattiera per il Gias della Siula.
La strada s'innalza con due tornanti (possibile scorciatoia), poi prosegue alternando traversi a qualche tornante: intorno a quota 1650, ancora in corrispondenza di un tornante verso destra e alla base di un salto roccioso, un altro sentierino sulla sinistra, evidente ma non molto agevole, accorcia il percorso.
Superato il restringimento della valle noto come Passaggio di Peirastretta, il tratto più ripido è ormai terminato: trascurato a destra il sentiero per il Colle di Fenestrelle, all'imbocco del Piano del Praiet la sterrata si porta a guadare il Torrente Gesso della Barra.
A piedi conviene attraversare il torrente sulla passerella in legno, a sinistra pochi metri prima del guado. Subito oltre la passerella si trova un bivio: si va a sinistra, sul sentierino che, quasi nascosto da invadente vegetazione nitrofila, punta il Ricovero Praiet. Qui si piega a destra e si incomincia una ripida rampa che rimonta il dosso roccioso su cui si trova il Rifugio Soria Ellena (1840 m, 2:10 - 2:20 ore da San Giacomo di Entracque).
Se si vuole evitare anche questo tratto di sentiero, dopo la passerella si riprende la pista sterrata che si allunga verso sud nell'ampia conca pascoliva del Piano del Praiet fino ad incontrare nuovamente un ramo del torrente, proprio in corrispondenza del bivio a destra per il Colle di Finestra e la Pera de Fener.
La strada guada anche questo corso d'acqua e, piegando ora decisamente verso nord, guadagna il poggio sul quale sorge il Rifugio Soria Ellena.

  • Partenza : San Giacomo di Entracque (1226 m)
  • Arrivo : Rifugio Soria Ellena (1840 m)
  • Comune attraversato : Entracque

Profilo altimetro


Raccomandazioni

Nel cuore del parco
Il Parco Nazionale è un territorio naturale, aperto a tutti, ma soggetto ad un regolamento che è utile conoscere per preparare il vostro soggiorno.

Trasporto

Società di servizi Nuova Benese - Linea regolare Cuneo, Valdieri, Entracque - Telefono : 00 39 (0) 171 69 29 29 - www.benese.it

Linea SNCF TER Provence Alpes-Côte d'Azur Per gli spostamenti nella regione PACA e verso Cuneo www.ter-sncf.com/pac

Trenitalia per gli spostamenti in regione Piemonte https://www.trenitalia.com/it.html

Accesso stradale e parcheggi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso. Superato Valdieri si svolta a sinistra per Entracque. Prima del paese si svolta a destra per San Giacomo e poi ancora a destra per San Giacomo, Seguire sempre le indicazioni per San Giacomo. Posteggio a pagamento nella stagione estiva.

Parcheggio :

San Giacomo di Entracque (1226 m)

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