Il mulino La Barlatte
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Il mulino La Barlatte
Châteauneuf-d'Entraunes

Il mulino La Barlatte

Archeologia e storia
Flora
Geologia
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Seguendo il flusso dell'acqua e andando indietro nel tempo, un vecchio mulino racconta la storia, dal grano al pane.

6 I patrimoni da scoprire

  • Patrimonio locale

    Châteauneuf d’Entraunes

    Châteauneuf fu edificato nel corso del XII secolo. Gestito da consoli sotto i conti di Provenza, il villaggio divenne proprietà del Conte di Savoia nel 1388 e fu uno dei feudi del Barone di Beuil. In seguito, le guerre tra Carlo V e Francesco I (1536) e le guerre di religione lo devastarono completamente. Nel 1621 gli abitanti di Châteauneuf riacquistarono la propria libertà. La chiesa parrocchiale St Nicolas (XVII secolo) venne edificata sulle rovine del castello. Restaurata nel 1934, il suo interno barocco sfoggia una notevole varietà cromatica.

    Questo incantevole villaggio ci offre la testimonianza della vita contadina di una volta, con le sue aie lastricate e in parte coperte. Vicino alla fontana e al lavatoio, al centro del villaggio si trova ancora l’antico forno per il pane, tappa finale del ciclo del grano.

  • Geologia

    Le marne

    Questo paesaggio eroso è il risultato di una forte pressione umana, marcata dalla distruzione della foresta e dei terreni da essa mantenuti.

    Le terre nere sono rocce sedimentarie formate generalmente sui fondali marini nell’epoca secondaria, costituite da un mix di calcare e argilla facilmente alterabile chimicamente e meccanicamente. La forza delle piogge, combinata al pendio, favorisce una forte azione erosiva irreversibile.

  • Patrimonio locale

    Il Mulino della Barlatte

    Gli ingranaggi e la ruota idraulica del mulino del Signor Jusbert tacciono dal 1942. Prima di allora, i contadini dei villaggi e delle frazioni vicine scendevano al mulino con il proprio mulo. La farina setacciata nel buratto veniva utilizzata per produrre il pane e il mangime del bestiame. Nel periodo più popolato, il mugnaio lavorava per mille persone.

    Dal 1993 il Parco Nazionale, con l’aiuto del comune e dell’associazione “Gardaren Casteù-Nou”, ha ristrutturato il mulino, vegliando alla salvaguardia di una colonia di pipistrelli grazie all’allestimento di uno spazio sotto il tetto per permetter loro di riprodursi in tutta tranquillità. 

  • Geologia

    Le gole di Saucha Negra

    Le gole sono la manifestazione di un paesaggio calcareo tipico. Queste ripide pareti sono il risultato del lavoro dell’acqua piovana che, carica di gas carbonico, dissolve il calcare e penetra all’interno delle rocce per scavarvi veri e propri canali di scarico sotterranei che si amplificano progressivamente. Quando la cerniera crolla, il fiume scorre all’aperto, incassato tra due pareti verticali.

    Ritornate sui vostri passi per proseguire l’itinerario.

  • Flora

    Il bosco di Roumegier

    Con il declino dell’attività rurale e dell’allevamento i boschetti tendono a modificarsi. La foresta riconquista le zone adibite al pascolo. Il versante sud accoglie le specie appartenenti ai terreni calcarei, come il pino silvestre, il cui fogliame chiaro lascia penetrare la luce fino al sottobosco e permette l’insediamento del nocciolo e del ciavardello.
    Malgrado la dinamica di colonizzazione del pino silvestre, il roverello è riuscito a mantenersi. Il bosso, ugualmente presente, può raggiungere i 500 anni. In quantità minori troviamo anche l’acero, il corniolo, il sorbus ed il citiso, utilizzati nella fabbricazione dei collari degli animali domestici. 

  • Storia e percorso storico

    Storia di un paesaggio

    Dominando la pista dei Tourrès, aperta nel 1910, le falesie calcaree, protette da un decreto prefettizio di biotopo, salvaguardano la riproduzione di numerosi rapaci: aquila reale, falco pellegrino, gufo reale… L’insieme appare selvaggio e naturale, ma i resti di antichi orticelli o prati, di fattorie o fienili in rovina e addirittura di un intero villaggio abbandonato, Barels (parte del comune di Guillaumes), lasciano immaginare la vita di una volta.

    Ogni parcella di terra veniva coltivata grazie all’aiuto del mulo o della giumenta, un tempo indispensabili alleati dell’uomo.

    Nel 1828 Châteauneuf ospitava 298 abitanti, la cui attività agricola permetteva di vivere in totale autarchia.


Descrizione

Dal paese, prendere la pista rocciosa di Tourrés, sovrastando la valle della Barlatte. Al segnale 198, inoltrarsi a destra nel bosco di Roumegier; la discesa è rapida su un sentiero a zigzag all’ombra dei pini silvestri.

Al segnale 197, il sentiero taglia l’antico canale di alimentazione di acqua del paese di Châteauneuf.

Proseguire attraverso un bosco di latifoglie per raggiungere il segnale 196 sopra il mulino.

Questo si trova nel mezzo di una radura, luogo calmo e riposante, l’ideale per fare una pausa.

Raggiungere il seguito il sentiero e seguire la direzione " Châteauneuf ". il sentiero alterna passaggi all’ombra e lungo le marne, dotato di un passamano.

L’itinerario termina con la visita al paese di Châteauneuf.

Una breve variante è prevista alla segnalazione 197: questa permette, seguendo l’antico cammino lungo in canale, di arrivare alle impressionanti gole di Sauche Negra, dove scorre la Barlatte, che alimenta il canale d’’irrigazione del villaggio e quello del mulino. 

  • Partenza : Entrata del paese, segnale 191
  • Arrivo : Entrata del paese, segnale 191
  • Comune attraversato : Châteauneuf-d'Entraunes

Profilo altimetro


Luoghi di informazione

Office du tourisme de Guillaumes

25 Place de Provence, 06470 Guillaumes

http://www.guillaumes.frguillaumestourisme@gmail.com04 93 05 57 76

Accesso stradale e parcheggi

Châteauneuf d'Entraunes a 102km a nord-ovest di Nizza per la M620, poi la D6202 fino a Entrevaux, poi la D2202 fino a Guillaumes e la D74.

Parcheggio :

nei pressi della Chapelle Saint Antoine

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