La valle dell'Estrop
In un universo pastorale animato dal valzer lento dei greggi, quest’escursione vi permetterà di contemplare la successione delle valli erbose modificate dal lavoro dei ghiacciai ma anche la mano dell’uomo.
6 I patrimoni da scoprire
- Fauna
Lo stambecco delle Alpi (Capra ibex)
Simbolo dell’alta montagna e dei suoi strapiombi vertiginosi, questo ungulato è scomparso dalla nostra regione oltre 150 anni fa.
Dal 1987 sono state avviate operazioni di reintroduzione, grazie alla cooperazione del Parco Naturale delle Alpi-Marittime. Una cinquantina di esemplari si sono stabiliti nel sito di Roche Grande. Per facilitarne l’identificazione, gli animali sono muniti di anelli auricolari colorati. I sorveglianti del parco seguono regolarmente l’evoluzione di questa specie.
- Fauna
La cavalletta sibirica (Aeropus sibericus)
Durante le grandi glaciazioni, questo ortottero viveva in pianura. In seguito al riscaldamento climatico, esso abita ormai gli alti massicci, sopra i 2000 m. l’esemplare maschio è riconoscibile grazie ai rigonfiamenti sulle zampe anteriori, da cui il suo soprannome di “braccio di ferro”. Questo “grande” erbivoro, preda di uccelli, marmotte e volpi, fa parte della catena alimentare dei pascoli d’altitudine.
- Alpeggi
La pastorizia
Questa valletta erbosa chiamata Estrop (stropia significa gregge) è destinata alla pastorizia da tempi immemori. 1500 ovini la percorrono da agosto a settembre, la capanna funge da riparo al pastore. Il gregge si riposa sulla collinetta, come possiamo intuire dall’abbondanza di ortiche e spinaci selvatici. I prati alpini sono un ambiente fragile in cui il Parco nazionale si sforza di mantenere un equilibrio biologico, migliorando allo stesso tempo le condizioni di lavoro del pastore.
- Storia e percorso storico
Vestigia militari
Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale l’esercito francese decise di costruire una serie di fortificazioni (blockhaus) al Col de Gialorgues, con lo scopo di bloccare un’eventuale invasione italiana. I militari ebbero l’ambizione di aprire un passaggio abbastanza largo da permettere l’accesso al Col de Gialorgues a veicoli fuoristrada. Il trasporto dei materiali veniva effettuato a dorso di mulo a partire da un accampamento insediato ai piedi del bosco di Estenc, ma i militari dovettero presto rinunciare all’impresa di fronte alla natura sassosa del suolo.
- Lago
I laghi dell’Estrop
Circa 10000 anni fa il ghiacciaio occupava tutta la valletta, prima di ritirarsi progressivamente in seguito al riscaldamento climatico, creando dietro ad ogni soglia glaciale uno specchio d’acqua poi lentamente colmato dall’erosione.
Risalendo la valletta torniamo indietro nel tempo: prati verso il basso, torbiere nel mezzo, laghi verso l’alto. Attorno alle zone umide fioriscono specie artico-alpine come il Juncus ed il Carex bicolor, protette a livello nazionale ed europeo.
- Fauna
La pernice bianca (Lagopus mutus)
Chiamata localmente “pedrix blanche” o “jalabre”, questo uccello appartenente alla famiglia dei tetraonidi è un amante dell’alta montagna. Perfettamente in grado di sopportare il freddo, vive tutto l’anno a 2500 – 3000m d’altitudine. Cambia il piumaggio da tre a quattro volte l’anno, in funzione dei colori dell’ambiente circostante. In autunno, le pernici possono riunirsi in gruppi di 20 – 25 individui. I loro principali predatori sono l’ermellino e l’aquila reale.
Descrizione
A partire dalla porta del parco nazionale, imboccare l’itinerario segnato £Col de Giarlogues ». Attraversare la valle di Sanguinière e seguire il canale fino al segnale 282. Una leggera discesa nella foresta di larici conduce in basso alla valle di Estrop, segnale 283. Dopo il passaggio in un immenso ghiaione, andare a sinistra al primo incrocio.
Una salita a zigzag sbuca su un piano erboso popolato da gonfoceri siberiani. Sulla destra, le cime di Roche Grande (2752m) da cui si può osservare lo stambecco delle Alpi.Il sentiero sale quindi per arrivare alla località “L’entonnoir”, luogo spettacolare di erosione. Seguire il sentiero che serpeggia a sinistra di una cascata; lì, posto ai piedi di una barra rocciosa, un rifugio ricorda la vocazione pastorale del luogo.
Il dislivello è ora meno marcato e lascia il posto ad una successione di rilievi arrotondati. Un bel sentiero porta ad un’altura da cui si intravedono delle fortificazioni militari.
Raggiungere quindi il punto culminante dell’escursione: il col de Giarlogues. A destra, la roccia del Pigeon ospita delle pernici alpine.
Una variante sulla destra permette di scoprire due piccoli laghi d’altitudine nascosti dietro una montagnetta erbosa.il ritorno avviene secondo lo stesso itinerario.
- Partenza : Paese di Estenc, Entraunes
- Arrivo : Paese di Estenc, Entraunes
- Comune attraversato : Entraunes
Profilo altimetro
Raccomandazioni
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