Anello del Bric Berciassa
Il primo castagneto curato che si incontra lungo il percorso
Il primo castagneto curato che si incontra lungo il percorso - Irene Borgna
Roccavione

Anello del Bric Berciassa

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Bell’anello molto vario e panoramico, consigliabile anche con le racchette da neve, con affacci mozzafiato sulla pianura cuneese e sull’arco alpino, dalla Rocca dell’Abisso al Monte Rosa. Il percorso si svolge quasi interamente su strade sterrate e su sentiero, con l’unica eccezione dell’ultimo tratto in piano su strada asfaltata poco frequentata

Tra gli ambienti più suggestivi e di pregio che si incontrano lungo il percorso, ci sono splendidi castagneti da frutto – una specie di incrocio fra un bosco e un giardino. Balza agli occhi il contrasto fra il bosco curato, i castagneti abbandonati, l’aspetto intricato dei cedui di castagno e le tristi piantumazioni di abeti, frutto della poco astuta politica di estirpare i castagni per sostituirli con abeti in funzione della vicina cartiera. Come tutti gli ambienti intensamente vissuti e coltivati fino a tempi molto recenti, il percorso è costellato dai segni di una vivace e devota comunità –muretti e ricoveri in pietra a secco, edicole votive, pietre di confine. Chissà quanti sapranno notare, fra il Colle Bercia e il Pilone della Battaglia, la curiosa pietra di confine a base triangolare con incise le iniziali dei tre comuni di cui segna il punto di incontro: Roccavione, Robilante e Boves.


2 I patrimoni da scoprire

  • La cima di Bric Berciassa
    La cima di Bric Berciassa - Irene Borgna
    Storia e percorso storico

    Un buco per nascondere i piedi

    Presso il Bec Berciassa si apre il cosiddetto Garb d'la Reina o Rana Jana, una spaccatura nella roccia profonda qualche metro legata alla leggendaria figura della regina Giovanna I d'Angiò. Qui, al contrario delle vicine Valli Gesso e Stura, dove la Reina Jana è ricordata come una dama benevola protettrice del suo popolo, Giovanna incarna al contrario l’essere demoniaco delle leggende medievali. Si racconta infatti che in viaggio da Napoli verso la Provenza, la regina si stabilì nei pressi del Bric Berciassa, di cui apprezzava il buon clima e la possibilità di ristorarsi le estremità inferiori nella frescura della voragine ombrosa. Di lì a poco venne una pestilenza, interpretata dagli abitanti del luogo come un castigo divino per la presenza della peccatrice. Il popolo pregò Giovanna di andarsene. La regina acconsentì, ma in cambio pretese un paio di scarpe e fu allora, quando estrasse i piedi dalla frattura, che si scoprì il suo terribile segreto: la regina aveva delle zampe di gallina perché era una strega.

  • Storia e percorso storico

    Pilone della Battaglia

    Ubicato nella frazione del Malandré, il Pilone della Battaglia ricorda un episodio del conflitto tra il Marchese di Saluzzo, Tommaso I, e le truppe di Carlo d’Angiò cui il marchese si era ribellato. Mentre l’esercito angioino guidato dal siniscalco Filippo di La Gonessa tenta il rientro in Provenza per la Valle Vermenagna, viene accerchiato nei pressi di Roccavione dalle cospicue forze della Lega imperiale e il 10 novembre 1275 si tiene un’aspra battaglia. Il combattimento si svolge nella stretta piana tra Roccavione e Imperiale: le forze angioine, la cui cavalleria non riesce a manovrare in un luogo così ristretto, sono duramente sconfitte; il siniscalco resta ferito, l’esercito angioino è preso prigioniero. La “seconda battaglia di Roccavione” segna la fine della prima signoria angioina in Piemonte.


Descrizione

Da Tetto Sales seguire le indicazioni per Bric Berciassa, iniziando a salire lungo una sterrata che si eleva in un incantevole castagneto. Si raggiunge un bivio palinato, proseguendo a sinistra.  Si oltrepassa Tetto Patacino: la strada diventa sentiero e sale ripida. Alcuni begli scorci sulle Alpi Marittime alleggeriscono la salita, che conduce a un colletto, dove è indicato il Pilone dell’Arnostia, posto su un panoramico cocuzzolo da cui la vista spazia dalla Rocca dell’Abisso al Monte Rosa. Ritornati al colletto, si prende sulla sinistra il sentiero in leggera salita, seguendo il filo della dorsale. Con alcuni saliscendi si raggiunge la panoramica cima del Bric Berciassa (961m), segnalata da un curioso pilone di vetta dedicato a Santa Maria. Si comincia a scendere passando accanto alla voragine del Garb della Reina per poi continuare in saliscendi su di una divertente traccia, che nel complesso scende attraverso boschi misti di noccioli e aceri e tratti rimboschiti a conifere. All’unico bivio (palina N45/12 ) si segue la traccia a sinistra in salita. Si raggiunge in discesa il Colle Bercia (906m), dove si trova un pilone votivo molto rovinato. Da qui si imbocca la traccia in salita seminascosta dietro al pilone, che sale ripida lungo il filo del versante tra le tracce di un vecchio incendio per poi raggiungere in leggera discesa un ampio colletto. Dal colletto si prosegue dritti su di un ripido pendio rimboschito fino a raggiungere una spianata e, di lì a poco, prendendo a sinistra, il Pilone della Battaglia. Si prosegue nuovamente in discesa fino a una selletta dove c’è un crocevia di sentieri. Qui si segue con una curva a gomito la traccia non segnalata in leggera salita in direzione ovest, tralasciando quello quasi parallelo che va al Pilone San Sebastiano (indicazione in legno su un albero). La traccia segnata di nuovo in bianco-rosso taglia il versante in un bosco di conifere fino a incrociare la strada sterrata che si imbocca a sinistra in discesa. Si tiene la destra a un primo bivio in corrispondenza di un tornante e si continua a scendere. Dopo alcune svolte, a un cartello di attenzione alle mine si prende a destra pressoché in piano in direzione di una borgata in corso di ristrutturazione (aprile 2018). La strada si fa sentiero e ben presto ci si ritrova ad attraversare un bel castagneto raggiungendo Tetto Cin Bianc. Da qui, sempre in discesa si raggiunge le zona mineraria e si attraversa la strada di servizio per proseguire in discesa fino a che la strada non diventa asfaltata nei pressi di Tetti Noisa. Si segue la strada asfaltata in direzione Roccavione fino a tornare al punto di partenza.

  • Partenza : Roccavione - Tetto Sales ) 634 m s.l.m.
  • Arrivo : Roccavione - Tetto Sales ) 634 m s.l.m.
  • Comune attraversato : Roccavione, Robilante e Boves

Profilo altimetro


Accesso stradale e parcheggi

Da Cuneo seguire per Boves – Fontanelle. Alla rotonda al termine del rettilineo di Fontanelle, imboccare Via Provinciale di Boves (seconda uscita) e, alla successiva rotonda, imboccare la seconda uscita per Roccavione centro. Al bivio prendere a sinistra la strada che passa sotto al cavalcavia della strada a scorrimento veloce della Val Vermenagna e quindi svoltare a destra in direzione di Tetto Sales, che si raggiunge dopo poche centinaia di metri.

Parcheggio lungo la strada nei pressi della frazione.


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