Il Rifugio Balur
Il Rifugio Balur
Il Rifugio Balur - Roberto Pockaj
Roaschia

Il Rifugio Balur

Fauna
Flora
Geologia
Rifugio
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Stradine o comodi sentieri sono la costante di questa escursione, che non presenta difficoltà. Dal rifugio è agevole, pur in assenza di sentieri, salire sulle arrotondate cime circostanti.

Una bella faggeta e ampi pascoli in quota sono i motivi di interesse in questa escursione in un angolo poco battuto della Valle Gesso. Spettacolare il panorama dalle alture intorno al Rifugio Balur. Da non mancare, alla partenza, la visita alla Sorgente Dragonera


3 I patrimoni da scoprire

  • La Grotta Dragonera
    La Grotta Dragonera - Roberto Pockaj
    Geologia

    La Grotta Dragonera

    La grotta da cui scaturisce la Sorgente Dragonera è lunga 130 metri, e le prime esplorazioni risalgono al 1962. E' però il 15 maggio 1968 che si sfiora la tragedia. Tre speleosub si immergono fino alla saletta a quota -15m, abbandonando però la corda di sicurezza che si era bloccata. Una nuvola di fango intorpidì le acque, azzerando di fatto la visibilità. Dei tre uno solo riuscì,  fortunosamente, a guadagnare l'uscita e a dare l'allarme. I due compagni sbagliarono invece il percorso, trovandosi in una pozza sifone di pochi metri. I due decisero di fermarsi in attesa dei soccorsi, i quali, dopo tentativi infruttuosi, però desistettero. Dopo quasi 14 ore, con l'acqua tornata nuovamente limpida, i due speleosub intrappolati decisero di tentare il tutto per tutto e cercare la via per conto loro: muovendosi lentamente per non sollevare fango, i due si imbatterono in una corda lasciata dai soccorritori e riuscirono a tornare alla luce del sole.

    [Pannello informativo in loco]

  • La Sorgente Dragonera
    La Sorgente Dragonera - Roberto Pockaj
    Storia e percorso storico

    La Sorgente Dragonera

    Dalla sorgente, un tempo solo nota come l'öy, sgorga acqua in notevole quantità e di ottima qualità: analisi, ormai del 2009, la classificano come "acqua oligominerale microbiologicamente pura, con discreta dotazione di calcio e magnesio, povera di sodio, con pochissimi nitrati."

  • Il monte Balour
    Il monte Balour - Cati Caballo
    Geologia

    Il monte Balour

    Nelle Alpi Marittime i toponimi in cui compare la radice “bal” sono molto numerosi. Proprio perché da queste parti nomi del genere vengono erroneamente interpretati come indicatori di siti adatti a ospitare i “balli” di masche e altri esseri demoniaci, peraltro ben presenti nella cultura occitana, è meglio sottolineare che la radice della denominazione ha poco a che fare con le feste danzanti organizzate da quel tipo di creature, ma indica piuttosto la presenza in zona di elevazioni o di rocce.


Descrizione

Ai margini del paese di Roaschia (803 m), ha inizio a destra della provinciale una stradina asfaltata per la Sorgente Dragonera. Si sale sulla stradina per circa 200 metri fino al primo tornante verso sinistra.
Qui si stacca di fronte la via pedonale per la vicina Sorgente Dragonera (829 m, deviazione di qualche minuto decisamente consigliata); per proseguire l'escursione ci si tiene invece a sinistra sull'asfalto.
Poco dopo il bivio la stradina termina con uno slargo, sulla destra del quale comincia una strada sterrata. La stradina s'innalza ripida, alternando più a monte qualche tratto asfaltato al fondo sterrato un po' sconnesso. Per ben quattro volte si scavalca il rio che scende nel Vallone della Freida su ponticelli carrabili in cemento. Dopo il quarto ponte si incontra un bivio: si abbandona la stradina (qui asfaltata) che volge a sinistra e si dirige a Tetti Virutra, e si imbocca a destra una pista sterrata.
La pista sale subito assai ripida, poi si biforca: si lascia il ramo di sinistra che conduce ancora a Tetti Virutra, e ci si tiene a destra. Dopo pochi metri termina anche la pista sterrata e si continua su sentiero.
Sempre con pendenze piuttosto sostenute si guadagna quota tra noccioli e altri arbusti, poi si entra nel bosco di faggio. Si sale dapprima con diversi tornanti, poi con un lunghissimo traverso che porta fuori dal bosco, su aperti pendii prativi.
Si incontrano alcune diramazioni a sinistra, resti del vecchio tracciato ormai sostituito dalle più rettilinee (e ripide) scorciatoie, poi il sentiero svolta a destra e si immette sulla strada sterrata per il Passo del Van.
Si segue la strada verso sinistra, rimontando i pochi stretti tornanti che conducono al Gias Fontana Fredda (o Gias Fontana Freida, 1588 m, 2:30 ore da Roaschia).
La strada termina presso il gias e si prosegue su una sorta di mulattiera, continuando la salita a tornanti fino ad una conchetta soprastante. Qui il tracciato si riduce a sentiero e piega decisamente a sinistra (est nord-est). Dopo un lungo traverso tra i pascoli, si supera l'ultima breve salita che porta al Rifugio Balur (1780 m, 0:35 ore dal Gias Fontana Fredda).
Alle spalle del rifugio si trova il Colle Balur, con un prefabbricato metallico costruito proprio sul valico.

  • Partenza : Roaschia (803 m)
  • Arrivo : Rifugio Balur (1780 m)
  • Comune attraversato : Roaschia

Profilo altimetro


Raccomandazioni

Nel cuore del parco
Il Parco Nazionale è un territorio naturale, aperto a tutti, ma soggetto ad un regolamento che è utile conoscere per preparare il vostro soggiorno.

Trasporto

Società di servizi Nuova Benese - Linea regolare Cuneo, Valdieri, Entracque - Telefono : 00 39 (0) 171 69 29 29 - www.benese.it

Linea SNCF TER Provence Alpes-Côte d'Azur Per gli spostamenti nella regione PACA e verso Cuneo www.ter-sncf.com/pac

Trenitalia per gli spostamenti in regione Piemonte https://www.trenitalia.com/it.html

Accesso stradale e parcheggi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso fino ad Andonno dove si svolta a sinistra sul ponte che attraversa il Torrente Gesso. Oltre il ponte si svolta a destra per Roaschia.

Parcheggio :

Roaschia (803 m)

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