Il Colletto della Lausa
Entracque

Il Colletto della Lausa

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Comodo anello, quasi tutto su ottimi sentieri, adatto alle mezze stagioni per la buona esposizione al sole dei versanti.

Di indubbio fascino la stretta gola delle Gorge della Reina, la cui visita, da effettuare con prudenza, è invece consigliabile in autunno, quando la neve che ivi si accumula si è completamente sciolta e le temperature lungo il percorso non sono torride. Degna di nota anche la piacevolissima discesa nel bosco di conifere dal Colletto della Lausa.


4 I patrimoni da scoprire

  • Architettura

    Le fontane di Entracque

    Il villaggio di Entracque - intra aquas in latino, nel cuore dell'acqua - si trova all'incrocio di 3 corsi d'acqua. Questa storica relazione tra il paese e l'acqua si rivela nella presenza di fontane, le cui forme si ispirano a un modello medievale. La splendida fontana Sant'Antonio sulla piazza del municipio risale al XVI secolo.
  • Storia e percorso storico

    La Réino Jano

    Il toponimo delle Gorge della Reina fa riferimento alla Regina Giovanna d'Angiò, salita al trono del Regno di Napoli nel 1343 alla morte dello zio Roberto, a soli 16 anni. La sua vita, decisamente avventurosa ma non eccessivamente fortunata, la portò solo sporadicamente
    a rifugiarsi in cerca di riposo e tranquillità nelle terre del cuneese; tanto bastò tuttavia a farla entrare in miti e leggende con l'appellativo, decisamente più popolare, di "Rèino Jano".

  • Geologia

    Le Gorge della Reina

    Tradizione vuole che la Regina Giovanna (la Reino Jano, da cui il toponimo delle gorge) abbia rifiutato di prendere in sposo il figlio del Re di Francia. Questi, adirato per il rifiuto, le mosse incontro con il suo esercito. La Regina si rifugiò allora a Roaschia, in attesa degli eventi. Le truppe del figlio del Re di Francia, schieratesi sulla cima del monte per guadagnare una posizione dominante prima di sferrare l'attacco, furono però fatte sprofondare dall'ira divina nell'abisso delle gorge, apertosi sotto di esse.

  • Flora

    I rimboschimenti

    I rimboschimenti sono dei popolamenti forestali artificiali, derivanti dalla messa a dimora di specie legnose in spazi aperti più o meno estesi. La maggior parte di questi impianti viene fatta risalire ad un periodo che va dagli anni Trenta ai Settanta. Le specie edificatrici sono quasi sempre l’abete rosso e il larice, a crescita piuttosto rapida. Interventi del genere oggi hanno perso tutto l’interesse del passato in quanto l’avanzata del bosco a scapito degli ambienti aperti è una “nuova” realtà con cui fare i conti.


Descrizione

In fondo a Corso Francia a Entracque (922 m) si imbocca sulla destra una stradina sterrata che diventa mulattiera e s'innalza nel bosco. La mulattiera taglia in costa il pendio e scavalca il Rio Costabella su un ponticello in pietra.
Si prosegue in falsopiano nel bosco fino a superare su un ponte in legno un torrente. Dopo breve risalita si raggiunge una pista sterrata: seguendola verso destra si compie una veloce digressione fino alla graziosa borgata di Tetti Violin (1042 m, 0:35 ore da Entracque, fontana).
Tornati sui propri passi fino all'ultimo bivio, si tiene ora la destra fino alla successiva biforcazione, dove si prende a destra un'ampia mulattiera.
La mulattiera sale nel bosco e termina dividendosi in due sentieri: ci si tiene a sinistra, si entra in un boschetto di faggio e si sbuca ai piedi di imponenti pareti calcaree.
Piegando a sinistra si attraversa un rio e si riprende a salire. Dopo pochi metri un sentiero si stacca sulla destra in salita: seguendolo si compie una seconda digressione che conduce all'imbocco della stretta e profonda gola delle Gorge della Reina (1190 m, 0:40 ore da Tetti Violin).
Tornati sul sentiero principale, si sale ripidi fino al colletto prativo ove si trovano i ruderi di Tetti Stramondin (1228 m, 0.20 ore dalle Gorge della Reina).
Scendendo sul versante opposto del modesto valico, si incontra quasi subito un bivio: il sentiero di destra punta al Colletto della Lausa, mentre continuando diritti la discesa si ritorna a Entracque, chiudendo un anello più breve.
Seguendo il sentiero per Entracque, si discende il Vallone di Costabella, con qualche tornante in un bel bosco misto di latifoglie. Dopo un lungo traverso in discesa, un paio di svolte conducono ad una radura. Qui si ignora una diramazione a sinistra e ci si tiene a destra. Pochi metri più a valle si trova una mulattiera che si segue verso sinistra, a fianco del Rio Costabella, fino a tornare sul ponticello in pietra incontrato durante la salita.
Si svolta a destra, seguendo il bel sentiero che scende lentamente a mezzacosta nel bosco, supera un piccolo impluvio e torna a salire. Passato un secondo impluvio, su terreno più aperto, una salita più ripida con pochi ampi tornati conduce al Colletto della Lausa (1305 m circa, 0:30 ore da Tetti Stramondin).
Sul valico si trascura il sentiero di destra per il Passo di Costabella, e si tiene invece la sinistra. Il comodissimo sentiero scende a stretti tornanti nel fitto bosco di larici e abeti. I tornanti si fanno quindi più ampi; il sentiero passa il letto di un piccolo rio, piega a sud ed esce dal bosco. Il sentiero si trasforma in mulattiera inerbita e si allunga alle spalle delle case di Entracque.
Con un ultimo tornante la mulattiera si immette su una pista sterrata, che si segue verso sinistra. In pochi metri si raggiunge una stradina asfaltata, via Caduti in Guerra, che si discende fino in Corso Francia, dove si svolta a sinistra e si sale a tornare alla Chiesa di Sant'Antonio (922 m, 0:50 ore dal Colletto della Lausa).

  • Partenza : Entracque, Cappella di Sant'Antonio (922 m)
  • Arrivo : Colletto della Lausa (1305 m)
  • Comune attraversato : Entracque

Profilo altimetro


Raccomandazioni

Itinerario sconsigliato nelle giornate estive


Accesso stradale e parcheggi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso. Superato Valdieri si svolta a sinistra per Entracque. All'ingresso di Entracque si seguono le indicazioni a sinistra per Trinità e si arriva alla Cappella di Sant'Antonio.


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