Il paese di Beuil
10 I patrimoni da scoprire
- Storia e percorso storico
I momenti di gloria…
…del trampolino da sci sono ormai lontani, eppure resta fedele al suo posto dal 10 marzo 1930, giorno della sua brillante inaugurazione. Per l’occasione venne organizzato un concorso, che vide affrontarsi la squadra olimpica francese con il suo campione Martial Payot, di Chamonix, i norvegesi Olé Bohn ed Emil Petersen e lo svizzero Lulernauer. I concorrenti realizzarono salti dai 30 ai 50 metri.
- Storia e percorso storico
Un prato in fiera!
Dal XVI secolo, in maggio e settembre, in quest’area si riunivano le greggi, soprattutto di bovini. Partiva la caccia al miglior offerente: macellai e mercanti di bestiame arrivavano dal litorale per incontrare gli allevatori. Dopo le discussioni, a trattative concluse, ci si sedeva al tavolino di uno dei numerosi bar, che realizzavano in quei giorni i guadagni migliori.
Questi scambi traducevano anche i legami ancestrali tra le contrade delle valli del Var, della Tinée e della Roudoule.
Più in basso si intravede la Condamine, terra riservata al signore, terra frazionata. Ogni parcella era preziosa poiché il sito, molto soleggiato e vicino al villaggio, era perfetto per coltivare il grano, le patate e le famose lenticchie.
- Storia e percorso storico
Il profilo del castello…
…è lasciato alla vostra immaginazione: dietro l’allineamento di conci di pietra si intuisce lo spessore della muraglia in grossolani blocchi uniti da una malta bianca.
Il 26 maggio 1581 Onorato II Grimaldi, leale al duca di Savoia, ottiene il titolo di Conte di Beuil ed importanti incarichi a Nizza. Il figlio Annibale non segue il suo esempio: “Sono il Conte di Beuil, faccio quello che voglio!”. Devoto, frondista, provocatore e traditore, Annibale riesce a far perdere la pazienza al duca che lo fa arrestare, giudicare e giustiziare nel 1621, ponendo fine alla più grande signoria della Contea di Nizza.
Il castello di Beuil è raso al suolo. Dal 1633, i suoi bei conci vengono usati nel villaggio come pietre angolari, architravi o cornici per le finestre.
- Storia e percorso storico
Le vecchie case del villaggio
Al piano più alto di queste casette fermamente orientate verso sud troviamo piccoli balconi, i souleiaire, protetti dalle gronde, dove si metteva la frutta a essiccare. Le abitazioni formavano una recinzione contro i briganti e i lupi. Lo spazio tra due case veniva chiuso da un muretto che, una volta messo il villaggio al sicuro, ha lasciato posto a scalinate a zigzag.
Più in basso si trovavano gli orti (dal latino hortus, giardino), molto preziosi per gli abitanti del villaggio, mosaici di parcelle che scendono a sud fino ai piedi del promontorio. Come l’insieme dei territori di oggi, questi giardini sono in parte abbandonati ed invasi da una vegetazione arbustiva.
- Architettura
Casa antica, rinnovata, con una copertura in scandole
Un tempo gli abitanti del villaggio coprivano i tetti delle proprie case con assi di larice, un buon materiale, impermeabile, perenne ed estetico, poiché anche lasciate al naturale le assi si tingevano col tempo di un colore grigio argentato.
Era necessario lasciarlo asciugare dai tre ai cinque anni, e realizzarvi due scanalature in modo che l’acqua potesse scorrere dal tetto. Le assi di un metro venivano posate ai bordi; sopra, le assi di due metri si sovrapponevano in modo da bloccare il passaggio dell’acqua all’interno.
Al giorno d’oggi la copertura dei tetti è spesso costituita da un manto di lamiere ricoperte da un solo strato di assi, che svolgono ormai una funzione puramente estetica.
- Storia e percorso storico
La cappella dei Penitenti
Dedicata a Nostra Signora della Misericordia, la cappella fu restaurata nel 1630, utilizzata e mantenuta dalla “venerabile confraternita” che vi si “riuniva ogni domenica e nei giorni di festa per cantare l’ufficio di Maria”.
La confraternita, formata da laici associati in un’ottica di aiuto reciproco, svolgeva anche un ruolo piuttosto insolito: al suo interno venivano eletti i montisti, ovvero i collettori del cosiddetto “mont granatique”, il credito che veniva concesso ai contadini per l’acquisto delle sementi. Le riserve di semi venivano comprate durante l’autunno grazie ai lasciti dei privati, poi conservate nel granaio situato sopra la cappella prima di essere redistribuite sotto forma di prestiti praticamente senza interessi.
Lasciata per molto tempo in stato di abbandono dopo l’estinzione della confraternita, la cappella, oggi monumento storico, presenta un tetto in assicelle di larice e una facciata in trompe-l’oeil restaurata da Guy Ceppa nel 1984, sulla quale possiamo ammirare una meridiana che riporta l’iscrizione “soli Deo honor et gloria” (a Dio solo onore e gloria).
- Storia e percorso storico
Il Busto di Joseph Garnier
Il busto si erge sui resti della sua casa natale, demolita nel 1938 per spezzare l’isolamento della chiesa.
Nato nel 1813, questo teorico militante del liberalismo economico si trovava a Parigi durante le giornate rivoluzionarie del 1830, in cui manifestò insieme agli studenti repubblicani. Nel 1870 assistette ai mesi terribili della Comune di Parigi. Eletto senatore delle Alpi Marittime nel 1876, fu all’origine dell’apertura, nel 1893, della via delle Gole del Cians, che però non vide mai: morì nel 1881.
- Storia e percorso storico
Il lavatoio
Il lavatoio di Beuil ha la particolarità di esser stato curiosamente separato in tre sezioni con soffitto a volta.
L’approvvigionamento d’acqua fu per molto tempo un problema, risolto solo nei primi anni del ‘900. L’acqua corrente arrivò nelle case più tardi, e per molte famiglie carreggiare l’acqua restò una corvé fino agli anni ’50. Il bucato si faceva di giovedì, giorno di riposo scolastico che garantiva un buon numero di braccia disponibili.
- Storia e percorso storico
Nostra Signora del Rosario
Inizialmente cappella, la chiesa divenne parrocchiale solo dopo il 1794, data in cui un incendio distrusse la chiesa di San Giovanni Battista che si trovava nel cimitero al limite della Condamine. Gli abitanti del villaggio scelsero quindi questa imponente cappella tardo-gotica per accogliere il loro santo patrono.
Il campanile accanto all’edificio testimonia la persistenza del romanico lombardo del XVI secolo. La loggia della facciata data del dopoguerra e arricchisce il carattere composito dell’insieme. All’interno, la decorazione barocca conferisce alla chiesa calore e fantasia: la tela del Rosario sormontata dalla statua di San Giovanni Battista indica la doppia consacrazione del luogo.
- Storia e percorso storico
Misteriosa pietra nera
Datata dell’agosto 1523, quest’architrave scolpita in rilievo porta il nome e lo stemma di Loïs Serre, canonico di Clans, segretario privato di Onorato I barone di Beuil.
Riciclata (recuperata dal castello, per esempio) o elemento originale? È impossibile affermare con certezza che Loïs Serre visse effettivamente in questo luogo del villaggio. Eppure il suo prestigio era talmente riconosciuto a Beuil e in tutto il feudo che il barone, spesso trattenuto a Nizza per svolgere le sue funzioni di governatore, delegava a lui i suoi poteri.
Ritroviamo così lo stemma di Serre a Clans, ed è rappresentato come donatore su un affresco del 1513 a Roubion.
Descrizione
- Partenza : Piazza Charles de Gaulle
- Arrivo : Piazza Charles de Gaulle
- Comune attraversato : Beuil
Profilo altimetro
Raccomandazioni
Luoghi di informazione
Office du tourisme de Beuil
1 rue du Comté de Beuil, 06470 Beuil
Trasporto
Accesso stradale e parcheggi
Beuil si trova a 80 km da Nizza (1h15 di strada).
Prendere l’autostrada A8 uscita Nice-St Isidore, poi la RD6202. Seguire la direzione Digne, poi Touët sur Var, strada D28 per le gole di Cians o la D2202 per le gole di Daluis e Guillaumes.
All’entrata del paese, all’incrocio, prendere il boulevand Marcel Pourchier.
A 200m sulla destra, parcheggiare il proprio veicolo sulla piazza Charles de Gaulle.
Accedere all’area giochi tramite una serie di scale.
Parcheggio :
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