Il bosco bandito di Palanfrè
Il bosco di faggio di Palanfrè, bandito al taglio da secoli per la sua funzione di protezione dalle valanghe del sottostante abitato di Palanfrè, conserva numerose piante plurisecolari. Prima di giungervi si attraversano vasti pendii pascolivi.
2 I patrimoni da scoprire
- Flora
Le orchidee
Quella delle orchidee è una famiglia tra le più affascinanti e attraenti. Anche per questa ragione la loro raccolta è vietata in misura assoluta. Le praterie secche e assolate rappresentano uno degli habitat più ospitali nei loro confronti, ma sono numerose le specie legate ai boschi e ai pascoli. Nell’area tutelata è stata censita una quarantina di specie; l’ultima scoperta è stata il cosiddetto giglio caprino, tipico del distretto mediterraneo. - Flora
Il Faggio
Il faggio (Fagus sylvatica), splendido albero dalla corteccia grigia e liscia, e dalle foglie ovali di colore verde intenso, è spesso presente nella narrativa popolare quale albero magico abitato da gnomi. Predilige versanti ombrosi, fino a 1800m di quota, e può vivere oltre 300 anni. Produce un ottimo legno, usato per fabbricare botti, manici di attrezzi e come combustibile. I frutti, le faggiole, sono usate come foraggio per i suini.
Descrizione
Sul lato nord-ovest del posteggio a valle di Palanfrè (1352 m) ha inizio una breve pista sterrata. La si percorre per un centinaio di metri finché, un poco sulla destra, ha inizio il sentiero vero e proprio. Il sentiero stacca subito a destra il bivio per Vernante, attraversa un rado arbusteto a fianco di un rio e sale su pendii pascolivi.
Un tratto di salita più ripido porta ad attraversare il rio, passando in destra idrografica, e a raggiungere i ricchi pascoli di Pianard. Quando il sentiero spiana, piega verso sinistra e si addentra in un boschetto di latifoglie.
Si prosegue nel bosco a mezzacosta, si attraversa la piccola conca dei Pascoli della Valletta e dopo essere rientrati nel bosco per un breve tratto, si incrocia una pista sterrata.
Si attraversa la pista e si imbocca il sentiero sulla destra, trascurando la traccia che si stacca sulla sinistra nello stesso punto. Una breve risalita ai margini di una seconda conca pascoliva conduce nel tratto di Bosco bandito di Palanfrè (1535 m, 0:50 ore da Palanfrè).
Si scende abbastanza ripidi ai margini della splendida faggeta, a fianco di faggi secolari. Più in basso ci si immette su una mulattiera, che si segue verso destra. Poco oltre la mulattiera si immette su una strada sterrata e anche in questo caso si va a destra. Si ignora dopo pochi metri la mulattiera che si stacca a sinistra e, perdendo quota sulla sterrata, si ignora a destra anche la mulattiera per il Laghi del Frisson. La sterrata si immette a sua volta su una stradina asfaltata che costeggia la borgata di Palanfrè (1370 m, 0:25 ore dal Bosco bandito) e conduce al punto di partenza dell'itinerario.
- Partenza : Palanfrè (1352 m)
- Arrivo : Palanfrè (1352 m)
- Comune attraversato : Vernante
Profilo altimetro
Raccomandazioni
Accesso stradale e parcheggi
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Vermenagna fino a Vernante, dove si svolta a destra per Palanfrè. Si risale la Valle Grande fino a Palanfrè.
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